Red Land – Rosso Istria è una storia vera? Dove è stato girato? Trama, cast, location e curiosità

Red Land (Rosso Istria) è una pellicola diretta da Maximiliano Hernando Bruno e disponibile nelle sale dal 2018. La storia è stata immersa nel contesto della Seconda Guerra Mondiale, quando Istria si è ritrovata al centro della contesa internazionale a seguito della firma dell’armistizio dell’8 settembre 1943.

La sceneggiatura del regista rappresenta un prodotto inedito, in quanto si basa su un presunto diario del cugino Giuseppe, residente a Norma Cossetto, il quale in età avanzata è stato sollecitato dalla figlia a raccontare le proprie memorie.

Le riprese sono iniziate nell’anno 2015 a Trieste, proseguendo l’anno successivo a Padova ed infine in Veneto. Con il finanziamento della Regione Lazio, la pellicola è stata presentata durante la 75esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia che ha avuto luogo il 7 settembre del 2018.

La critica ha così accolto il film: “Maximiliano Hernando Bruno è riuscito a trovare in buona misura la chiave giusta per raccontare quei giorni e quelle vicende, cioè per adempiere ad uno dei molteplici compiti del cinema: fare memoria. Diciamo in buona misura perché qualche accentuazione melodrammatica non manca (…). Nel complesso però la sceneggiatura sa mostrare con equilibrio sia la sensazione di smarrimento conseguente all’8 settembre, sia ciò che anima nell’intimo le varie parti in causa”.

Trama

Siamo nel settembre 1943, nei giorni della fine della Seconda Guerra Mondiale per l’Italia, quando a seguito della firma dell’armistizio l’esercito stesso si ritrova a non sapere più per quale fronte combattere. Scoppia così il caos: il Re fugge da Roma, Badoglio firma con gli anglo-americani l’armistizio di Cassabile, non si sa più chi sia il nemico e chi l’alleato. Da una parte vi sono le popolazioni civili Istriane, Fiumane, Giuliane e Dalmate che cercano di comprendere gli accadimenti, mentre dall’altra i partigiani al servizio di Josip Broz Tito avanzano minacciosi per sterminare i nazisti. Ed è così che si inserisce nelle vicende storiche la storia di una giovane studentessa istriana, laureanda all’Università di Padova. Violentata e uccisa senza pietà dai partigiani jugoslavi per essere la figlia di un dirigente fascista, la ragazza incarna perfettamente la barbarie a cui si stava assistendo in tale drammatico contesto.

L’accoglienza da parte del pubblico

Con un incasso di circa 56,6 mila euro ottenuto nel primo fine settimana di proiezioni, si può dire che il film in Italia abbia riscosso un discreto successo, nonostante le solite diatribe politiche.

Da una parte infatti vi sono alcuni personaggi – in particolare appartenenti ai collettivi di destra – che si sono espressi positivamente a favore della pellicola, a tal punto da proporre una visione della stessa all’interno delle scuole per incrementare la consapevolezza storica in ambito accademico.

Viceversa gli schieramenti opposti – tra i quali spicca il filo-titino Eric Gobetti – hanno definito il prodotto come un film “non solamente inverosimile e brutale, ma un vero e proprio prodotto propagandistico”.

Insomma, un film controverso che però ha senza dubbio il merito di aver portato sul grande schermo giorni estremamente bui per la popolazione italiana.