Chi è Giorgio Parisi, l’italiano che ha vinto il Nobel per la Fisica

Assegnato ieri il premio Nobel per la fisica: premiato Giorgio Parisi, professore emerito della Sapienza, insieme a Manabe e Hasselmann.

Giorgio Parisi, fisico teorico di 73 anni, è stato insignito oggi dell’illustre premio Nobel per la fisica. L’altra metà del premio è stata assegnata a Syukuri Manabe, meteorologo e climatologo giapponese, e Klaus Hasselmann, oceanografo e modellatore climatico tedesco.

L’Accademia Reale Svedese delle Scienze ha deciso di premiare il docente italiano per “le scoperte rivoluzionarie relative alla cromodinamica quantistica e lo studio dei sistemi disordinati complessi”. 

Parisi si aggiunge alla lista degli studiosi italiani insigniti del premio Nobel. È, infatti, il sesto a ricevere tale onorificenza, dopo nomi quali Guglielmo Marconi, Enrico Fermi, Emilio Gino Segrè, Carlo Rubbia e Riccardo Giacconi.

Commosso, in collegamento con l’istituzione di Stoccolma, si dice felice di tale premio, soprattutto perché “era da tanto che non veniva assegnato un premio Nobel a studiosi italiani che lavorano in patria e non all’estero“.

Ma qual è il curriculum di un premio Nobel?

Nato a Roma nel 1948, ottiene la laurea in fisica nel 1970 presso la Sapienza. La sua carriera come ricercatore comincia nel 1971, presso il CNR, per poi proseguire con l’INFN.

Nel frattempo si sposta per il mondo, con importanti soggiorni di notevole durata, come quello presso la Columbia University di New York City. Continua poi la sua ricerca all’Institut des Hautes Études Scientifiques a Bures-sur-Yvettes, fino ad arrivare all’Ecole Normale Supérieure di Parigi.

Gli apporti di Parisi dati dagli anni di ricerca al mondo della scienza spaziano diverse aree della fisica. I suoi contributi sono stati riconosciuti come determinanti nei campi di: fisica delle particelle, materia condensata, supercomputer, fluidodinamica e meccanica statica.

Parisi è, inoltre, uno dei ricercatori scientifici più citati: si pensi che ha prodotto oltre 600 testi tra articoli e interventi durante conferenze. Ha scritto, in aggiunta, anche quattro  manuali accademici.

Dopo aver ricevuto, nel 1992, la Medaglia Boltzmann e quella Max Planck nel 2012, quest’anno è stato premiato anche con il Wolf Prize pr la Fisica.

Che dire, di certo un curriculum di tutto rispetto che, senza grandi sorprese, lo ha condotto all’onorificenza più alta, quella del premio Nobel, rendendo fiero tutto il paese.

 

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