Arriva anche in Inghilterra la notizia: in Sicilia, il vescovo di Catania dice “no” al padrino per cresime e battesimi. Ma cosa è successo?
Il fenomeno, in realtà, non riguarda solamente la Sicilia, ma è una decisione che inizia a riguardare quasi l’intera penisola.
Il bel paese, all’estero, viene spesso, ahinoi, associato a tre elementi: pizza, mandolino e mafia. Si tratta di un semplice stereotipo? Stando alla decisione presa da alcune diocesi, forse no.
Tutti conosciamo il celeberrimo capolavoro cinematografico diretto da Francis Coppola “The Godfather”, “Il padrino” in traduzione italiana.
L’Italia, che costituzionalmente parlando è un paese laico, si ritrova ad avere un cultura permeata di tradizioni religiose, devotissima alla Chiesa Una e Sola.
Il Battesimo, nonché primo dei Sette Sacramenti, rappresenta proprio un momento di rinascita alla vita “vera”, un passaggio fondamentale per ogni credente.
Proprio qui si inserisce la figura del Padrino o della Madrina, una persona estremamente vicina alla famiglia, che fa da aiuto ai genitori nel percorso di crescita spirituale.
Molto spesso, è un amico o un familiare, qualcuno che, insomma, ha la possibilità e la volontà di stare accanto al neo battezzato.
Perché la Chiesa dice no al padrino?
A questo punto, dopo tali premesse, viene da chiedersi: perché mai la Chiesa Cattolica vorrebbe abolire una tale istituzione, una simile figura?
Perché i legami, le promesse, hanno un peso importante in molte tradizioni, spesso hanno anche un prezzo molto alto da pagare.
Se a fare da padrino è il migliore amico di uno dei due genitori, verrebbe da dire, non c’è nulla di male. Ma se invece si trattasse di un mafioso? Se quella promessa fatta davanti a Dio fosse di più?
Ed è esattamente quello che si è verificato per decenni nel sud Italia, specialmente in Sicilia: lasciare che qualcuno legato alla mafia facesse da padrino al proprio figlio, equivaleva a concedere diritti e privilegi su tale creatura.
Uno scambio, un’unione fatta davanti alla massima autorità, quella divina. “Ciò che Dio unisce, nessun uomo osi separare”. Se poi, si parla di legami, di doveri, nei confronti della mafia, la questione diventa ancora più delicata.
Dopo tali considerazioni, non ci sorprende più così tanto la decisione di alcuni membri del Vaticano: a Catania, per tre anni, i battesimi si faranno senza padrino.
Prescindendo dalla scelta fatta dalla Chiesa di Roma, è interessante notare come il fatto sia stato riportato anche in Inghilterra, con il ritardo di almeno sei mesi.
Dopo secoli dallo Scisma, la Chiesa Anglicana, che riconosce il Battesimo come Sacramento imprescindibile, sembra essere interessata a quanto deciso dalla confessione Cattolica.
Se la Sicilia è divisa sull’argomento, sarà mai che un supporto venga proprio dalla Church of England?