Sono passati oltre 2 mesi da quando è iniziata l’eruzione del vulcano nell’isola La Palma: non si registrava un fenomeno così prolungato nel tempo dal 1712.
Stando alle dichiarazioni di Mariano Hernández Zapata, presidente delle autorità locali, si tratterebbe della “peggiore eruzione nella storia recente dell’isola”.
Il fenomeno naturale, negli scorsi 64 giorni, avrebbe influenzato e influito profondamente sulla vita di oltre 85.ooo abitanti.
Tuttavia, siamo fortunatamente ancora molto lontani dai 2.o55 giorni che riguardarono l’eruzione del vulcano di Timanfaya, sulla vicina isola di Lanzarote.
Stando a quanto dichiarato da Involcan, l’istituto di vulcanologia dell’isola, l’energia liberata nell’arco di questi due mesi corrisponderebbe a 286,2 terawatt all’ora, una cifra che equivale a 35,9 volte il fabbisogno energetico dell’intero arcipelago delle Canarie.
Sfortunatamente, gran parte di questa energia ha distrutto molte delle abitazioni presenti sull’isola, lasciando gli abitanti in un clima di costante preoccupazione e paura.
Eruzione a La Palma: i dati
La parte più consistente della colata lavica espulsa dalla cresta della montagna Cumbre Vieja raggiunge i 3.200 metri. Oltre a questa zona, sono stati evacuati altri 2,5 chilometri quadrati, per evitare che i piroclasti colpiscano la popolazione e che ci sia un’intossicazione di massa dovuta ai gas.
La lava ha continuato il suo percorso, a partire dal 28 settembre, creando un delta nel mare, coprendo una superficie di circa 42,8 ettari.
Sembra però, secondo quanto dichiarato da María José Blanco, direttore dell’Istituto Geografico Nazionale, e Carmen López, direttore dell’Osservatorio Centrale di Geofisica, che il vulcano abbia perso energia e potenza.
Gli esperti aggiungono che, nonostante l’effetto distruttivo della lava sia andato diminuendo, l’esplosività del cono sta provocando continui crolli. Questo influenza direttamente i percorsi seguiti dalle colate di lava: al momento, ne sono stati registrati ben 12.
Fino ad ora, l’eruzione ha distrutto 1.184 case, colpendo direttamente la vita dei 2.120 abitanti che hanno le loro proprietà andare in frantumi.
Le autorità locali, però, affermano che ad essere coinvolte siano circa 7000 persone, evacuate dalle aree a rischio in data 19 settembre, intorno alle 15:13.