Per il Time non ci sono dubbi: l’atleta dell’anno è Simone Biles, l’insuperabile ginnasta statunitense che si è ritirata dalle Olimpiadi del 2021.
Pur essendo la favorita in ben 5 specialità e con una carriera già incredibile a soli 24 anni, la Biles ha deciso di dare la priorità alla propria salute mentale, ritirandosi da quasi tutte le gare.
L’atleta ha comunque portato a casa un bronzo alla trave e una medaglia d’argento in una competizione a squadre, ma la sua scelta ha catturato l’attenzione di tutto il mondo, olimpico e non.
Inizialmente appassionati e spettatori non riuscivano a capacitarsi di come una delle atlete più quotate avesse potuto prendere una simile decisione.
Si sa, per arrivare a certi livelli bisogna fare enormi sacrifici e Simone Biles li ha fatti per certo ma, come la campionessa ha dimostrato, ad u certo punto bisogna fermarsi e riorganizzare le proprie priorità.
.@Simone_Biles’ assuredness in speaking her truth and taking ownership of her fate offered permission for athletes and non-athletes alike to talk more openly about challenges they’d once kept to themselves #TIMEPOY https://t.co/O7zocoZh9f
— TIME (@TIME) December 10, 2021
Simone Biles e gli abusi: la commossa testimonianza
Rinunciare ad una competizione olimpica non è sicuramente una decisione facile da prendere, dopo tutta la fatica ed il sudore impiegati per arrivare ad essere lì, in quel momento, davanti agli occhi del mondo intero.
Ma, come ricorda il Time, «Un mese dopo i Giochi, Biles ha mostrato ancora una volta la sua vulnerabilità. Insieme ad altri tre delle centinaia di altri atleti che erano stati abusati sessualmente dall’ex medico della squadra Larry Nassar, Biles ha dato una testimonianza commossa davanti al Senato».
Il magazine americano aggiunge ancora: «Biles da sola non cambierà le disuguaglianze nella salute mentale né costringerà una società che ha, a lungo, aderito a parole all’importanza della salute mentale a fare di più, ma ha reso molto più difficile distogliere lo sguardo».