Yvan Colonna, il militante indipendentista corso condannato all’ergastolo per l’assassinio del prefetto Claude Erignac nel 1998 è morto ieri sera a Marsiglia, 3 settimane dopo essere stato aggredito da un altro detenuto nel carcere di Arles, in Provenza.
L’aggressione aveva lasciato Colonna in gravissime condizioni e aveva provocato violenti scontri e manifestazioni tra centinaia di indipendentisti corsi e la polizia in varie città della Corsica, tra cui il capoluogo Ajaccio.
Colonna aveva 61 anni ed era detenuto in regime di sorveglianza speciale ad Arles.
Secondo la versione ricostruita dalle autorità, lo scorso 2 marzo Colonna sarebbe stato aggredito da un detenuto camerunense, Franck Elong Abé, per via di un litigio durante il quale Colonna avrebbe offeso la sua fede islamica.
Gli indipendentisti corsi avevano però accusato la polizia carceraria di Arles di non essere intervenuta per difendere Colonna: Abé avrebbe strangolato e picchiato ripetutamente Colonna per otto minuti, provocandone alla fine la morte cerebrale.
«Yvan Colonna, patriota corso, vive per l’eternità» Noi saremo sempre al tuo fianco», ha twittato in lingua corsa il partito Femu a Corsica di Gilles Simeoni, il presidente autonomista del Consiglio esecutivo dell’isola.
Poco prima la famiglia aveva confermato il decesso, chiedendo la massima riservatezza.
«Yvan Colonna, morto per la Corsica», ha postato, sempre in corso su Twitter, Core in Fronte, il principale partito indipendentista, accompagnando il messaggio con una foto in bianco e nero del militante nazionalista.
In seguito all’annuncio della morte di Colonna alcune decine di persone si sono riunite a Bastia davanti al Palazzo di Giustizia, appendendo striscioni con lo slogan «Statu francese assassinu».
Ad Ajaccio, davanti alla cattedrale, in silenzio, si sono radunati gruppi di persone.
Messaggio minaccioso invece quello trasmesso dall’associazione per la difesa dei prigionieri politici corsi Sulidarita, che ha twittato «Abbasso questo stato francese assassino».