Un addio amaro quello rivolto a Gianni Cavina, l’attore scomparso venerdì 25 marzo 2022.
Al Sacro Cuore, la chiesa dei Salesiani in Bolognina, ieri pomeriggio erano presenti la famiglia, la compagna Giovanna Galota con il figlio dell’attore Fabrice, gli amici intimi tra cui Pupi e Antonio Avati: una cinquantina di persone in tutto, poche, e nessun rappresentante delle istituzioni.
Un addio sottovoce che ha fatto arrabbiare Pupi Avati, che non è riuscito a nascondere il dispiacere e la rabbia espresse, quasi attraverso un’invettiva, nelle sue parole al termine del funerale.
“Oggi devo fare, purtroppo, le rimostranze alla mia città, ai miei concittadini, alle istituzioni incredibilmente assenti: il nulla. Le autorità avrebbero dovuto esserci”.
“Qui si capisce con chiarezza che quello che Cavina ha fatto per questa città, e ha fatto tanto per portare la bolognesità in giro per l’Italia e non solo, non è stato capito. Io immaginavo di trovare qui non dico le fanfare, le bande, non dico il sindaco, il presidente della Regione, il cardinale, ma Gianni meritava la presenza della città. Facciamogli un applauso vero”.
Le parole del sindaco Matteo Lepore
“Ho sentito Pupi Avati questa mattina. Ci siamo scusati con lui”, queste le parole del sindaco di Bologna Matteo Lepore, dopo lo sfogo del regista ai funerali dell’attore Gianni Cavina.
“Chiamerò in queste ore anche la famiglia di Cavina, portando il cordoglio della città”, assicura Lepore.
Cavina era stato “onorato in consiglio comunale”, nella giornata di lunedì l’attore era stato ricordato in aula dal consigliere pd Maurizio Gaigher; al termine dell’intervento, il consiglio aveva osservato un minuto di silenzio.