Stasera in tv va in onda su Rai 3 alle ore 21:20 La Bohème.
L’opera-film che Mario Martone ha realizzato con il Teatro dell’Opera di Roma.
Si tratta della personale versione che il regista partenopeo, neo candidato al David di Donatello 2022 per il suo film “Qui rido io”, ha pensato di realizzare per omaggiare per il capolavoro Giacomo Puccini.
La Bohème fa parte della trilogia dedicata a Giacomo Puccini che il regista ha iniziato a realizzare nel 2020 e che comprende anche Il barbiere di Siviglia e La Traviata.
“È un’idea che è nata per reagire allo stato in cui eravamo tutti quanti quando c’è stato il lockdown, con i teatri chiusi. Mi ha chiamato l’allora Sovraintendente dell’Opera di Roma, Carlo Fuortes, dicendomi di inventarmi qualcosa con il teatro vuoto, una troupe di Rai Cultura, i cantanti e l’orchestra. In un mese bisognava andare in onda. È stata una proposta folle. Ma arrivata in un momento in cui bisognava essere folli” ha dichiarato lo stesso Martone riferendosi al progetto intrapreso.
Trama
La Bohème è un’opera in quattro quadri, composta da Giacomo Puccini su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, ispirato al romanzo di Henri Murger “Scene della vita di Bohème”.
Racconta la storia di quattro giovani amici: il poeta Rodolfo, il pittore Marcello, il musicista Schaunard e il filosofo Colline.
I quattro condividono una misera soffitta, ma conducono una vita bohèmien tutto sommato felice.
I soldi mancano quasi sempre, spesso si digiuna, ma la gioventù e la spensieratezza aiutano a superare molti ostacoli.
Un giorno, nella vita di Rodolfo entra Mimì, ed è subito amore.
Anche la vita sentimentale di Marcello ha una protagonista: Musetta.
Mentre la felicità della prima coppia è minata dalla malattia della giovane, per la seconda è la gelosia il mostro da sconfiggere.
Quando gli innamorati si lasciano, i 4 amici tornano, apparentemente, alla vita spensierata di prima.
Ma l’amore e il fato sembrerebbero avere per loro altri progetti…
Le parole del regista
“Ho voluto raccontare la storia, o per meglio dire, la vita dei personaggi di Bohème come un film della ‘nouvelle vague’: giovinezza, amicizia, sogni, ribellione, tradimenti, amore. Ed è incredibile quanta energia possa sprigionare ancora oggi un’opera scritta più di centoventi anni fa. Io ho voluto ambientarla negli Anni 60. Nel pre ’68. C’è quest’aria di ribellione, questo senso del confronto tra generazioni. Con la cattiveria dei giovani nei confronti dei più vecchi che è tipica della ribellione”.