Il traditore: trama, cast, curiosità e storia vera del film su Tommaso Buscetta

Questa sera in onda, in prima serata, su Rai Uno “Il traditore”, film diretto da Marco Bellocchio e con protagonista Pierfrancesco Favino nel ruolo di Tommaso Buscetta.

Il film racconta la storia personale e giudiziaria di Buscetta, “il traditore” come soprannominato dai mafiosi, perché aveva deciso di collaborare con la giustizia. Buscetta è stato uno dei primi pentiti “eccellenti”, tra i primi boss in grado di svelare l’organizzazione gerarchica di Cosa Nostra, nonché il sistema di potere tra Stato e mafia.

Un film che è stato anche selezionato per rappresentare l’Italia agli Oscar 2020 nella sezione del miglior film in lingua straniera, ma non è stato selezionato per la shortlist.

Adesso andiamo a vedere trama, cast e curiosità.

L’inizio del racconto

Il regista Marco Bellocchio fa cominciare la storia nel settembre del 1980: in quegli anni la Sicilia (e Palermo in particolare) è al centro dei traffici di droga e a spartirsi gli introiti criminali sono le famiglie mafiose palermitane e corleonesi che, seppure si trovino in collaborazione tra loro, in realtà celano una profonda rivalità.

La scena di apertura vede tutto il gotha mafioso riunito nella villa di Stefano Bontade per festeggiare Santa Rosalia, la santa patrona di Palermo. Sono tutti presenti: compresi i corleonesi guidati da Totò Riina, impersonato da Nicola Calì. Buscetta in quella circostanza intuisce il rischio di una imminente faida tra palermitani e corleonesi e decide di trasferirsi in Brasile (dove già aveva trafficato in passato) e rifarsi una vita.

Tuttavia, dopo qualche anno di relativa tranquillità, la vita di Buscetta viene sconvolta: prima vengono uccisi il fratello e i suoi due figli, poi viene arrestato dalla polizia brasiliana e infine condotto in Italia dove deciderà di collaborare con Giovanni Falcone.

Il resto è storia: Don Masino inizia a rivelare al giudice nomi, organizzazione, regolamenti e rituali di Cosa Nostra, diventando così uno dei primi collaboratori di giustizia della storia, benché abbia sempre rifiutato di definirsi un pentito, dicendo piuttosto di non condividere le caratteristiche della nuova mafia.
Anche grazie alle sue informazioni avrà inizio il maxiprocesso, dove Buscetta è un testimone chiave dell’accusa, insieme ad un altro pentito eccellente, Salvatore Contorno.

Buscetta, in virtù delle sue dichiarazioni, verrà inserito nel programma di protezione testimoni e morirà nel 2000 negli Stati Uniti, in seguito ad una malattia, circondato dall’affetto dei suoi cari.