Questa sera in onda, in prima serata, su Rai 5 “Renata Tebaldi – Vissi d’arte”, un documentario sulla vita e sulla carriera della grande soprana morta nel 2004.
Andiamo a scoprire insieme la sua biografia e curiosità sulla sua vita
Renata Tebaldi, una vita per l’arte
Renata nasce il 1° febbraio 1922 a Pesaro, ma trascorre la sua infanzia a Langhirano, in provincia di Parma. Inizia gli studi di canto al Conservatorio di Parma con Ettore Campogalliani, ma deve la sua formazione soprattutto all’illustre soprano Carmen Melis, con la quale si perfeziona al Liceo Musicale Rossini di Pesaro.
Debutta nel maggio del 1944, in piena Seconda guerra mondiale, al Teatro Sociale di Rovigo come Elena nel Mefistofele e l’anno dopo è al Regio di Parma (La Bohème, L’Amico Fritz e Andrea Chénier) e al Verdi di Trieste (Otello).
Da allora la carriera della Tebaldi sarà in costante salita: nel maggio 1946 partecipa al concerto di riapertura della Scala di Milano diretto da Arturo Toscanini: Le fu affidata la preghiera del Mosè di Rossini e la parte solista del Te Deum di Verdi. In questa occasione, Toscanini definirà la Tebaldi “Voce d’Angelo”, appellativo che si porterà per tutta la sua carriera.
Sempre nello stesso anno partecipa ad eventi a Parma, Milano e Catania.
Seguiranno anni di fervore artistico e di impegno costante, non soltanto in ruoli di primo piano, ma anche in diverse rarità e ruolo poi abbandonati.
Nel 1955 il grande salto: il debutto con Otello al Metropolitan di New York che la consacrerà come artista di successo, amatissima anche negli USA, dove reciterà fino al 1973, anno in cui dà l’addio alle scene proprio al Metropolitan con Otello. Idealmente, un cerchio che si chiude per la grande soprana, che proseguirà la sua carriera concertistica sia in Italia che all’estero per qualche anno.
Nel maggio del 1976, alla Scala di Milano, si congederà definitivamente dall’attività artistica, ma già un primo “addio” vi era stato al San Carlo di Napoli nel 1968.
Morirà a San Marino nel 2004, alla veneranda età di ottantadue anni. È ancora oggi considerata una delle voci liriche più belle e profonde del dopoguerra.