In arrivo una importantissima svolta in Unione Europea: è stato, infatti, raggiunto un accordo tra Consiglio e Parlamento europeo per l’introduzione di un caricabatterie universale per tutti i dispositivi mobili.
Ad annunciarlo è un portavoce della commissione per il Mercato interno del Parlamento europeo. Stop, dunque, ai furbetti delle big tech: adesso sarà necessaria l’interoperabilità tra i vari dispositivi, anche al fine di ridurre l’impatto ambientale che ogni giorno milioni di caricabatterie (a volte inutili) causano.
Il contenuto della direttiva
Della questione si discuteva già da anni all’interno nei palazzi dell’Unione. D’altronde, se l’obiettivo è quello di arrivare ad emissioni zero il prima possibile, si è reso necessario regolamentare anche questo aspetto.
Ed è proprio l’aspetto ecologico quello che ispira la direttiva: ciascuno di noi, infatti, ha in casa tanti caricabatterie, alcuni del tutto inutili, che possono causare danni all’ambiente.
Lo scopo della direttiva si inserisce all’interno di un quadro più complesso, volto ad abbassare sempre di più le emissioni, con l’obiettivo di diventare il primo continente green del mondo.
Per quanto attiene al contenuto della direttiva, essa prevede di utilizzare un punto di ricarica comune USB-C per tutti i dispositivi mobili e di rendere i protocolli software di ricarica interoperabili tra marchi. Questo cambierebbe radicalmente il nostro approccio alla tecnologia, consentendoci di riutilizzare i vecchi caricabatterie e al contempo di ridurre la quantità di rifiuti elettronici.
Il problema è, infatti, tangibile: si stima che i caricatori smaltiti e non utilizzati rappresentino circa 11.000 tonnellate di rifiuti elettronici all’anno. Il risparmio, in termini economici, per il consumatore si attesta intorno ai 250 milioni all’anno.
Quando entrerà in vigore la direttiva?
Dopo la pausa estiva, Parlamento e Consiglio torneranno a riunirsi per approvare formalmente l’accordo prima che venga pubblicato nella Gazzetta ufficiale. Entrera’ in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione e le sue disposizioni inizieranno ad applicarsi dopo 24 mesi.
L’orizzonte temporale è dunque quello dell’autunno del 2024 e, comunque, le nuove regole non si applicheranno ai dispositivi già in commercio prima della data di entrata in vigore della direttiva.