Marco Tamberi, ex saltatore in alto italiano e ora allenatore del figlio Gianmarco, è stato finalista azzurro alle olimpiadi di Mosca 1980 e due volte primatista Italiano indoor raggiungendo i 2,26m.

La storia di Marco Tamberi, papà e allenatore di Gianmarco Tamberi, oro alle Olimpiadi di Tokyo 2020, è speciale. Prima in qualità di genitore ha cresciuto ed educato Gimbo e poi da allenatore ha lavorato con lui e su di lui; e con esperienza, competenza, saggezza e determinazione, ha “creato” il più forte saltatore in alto italiano di tutti i tempi.

 

La separazione

Il 3 luglio però, Gimbo (soprannome di Gianmarco Tamberi) ha annunciato la separazione dal padre e allenatore Marco Tamberi.

“È una decisione che stavo valutando da tempo, perché in questi anni di collaborazione, a grandi risultati si sono alternate altre grandi divergenze“, ha spiegato Tamberi Junior.

La decisione dell’atleta azzurro, presa con “la dovuta cautela e un pizzico di coraggio”, è stato un fulmine a ciel sereno a poche settimane dall’inizio dei Campionati del Mondo di Eugene, negli Stati Uniti.

“È nata dall’analisi della stagione fino a quel momento. Siamo chiaramente al di sotto delle aspettative e c’è stato uno scambio di opinioni su ciò che non funzionava ed è emersa una diversità di visioni“, ha aggiunto.

 

Il dietrofront

Poi il dietrofront. Stefano Mei, il presidente della Federazione Italiana di Atletica Leggera, è intervenuto per riavvicinare le due parti.

“Ho chiesto a entrambi di aspettare la fine della stagione per valutare con calma i risultati. Un equilibrio così delicato come quello tra allenatore e atleta non può essere alterato alla vigilia di un evento così importante“, ha dichiarato Mei.

“Ho riscontrato da parte di entrambi, come mi aspettavo, la volontà di tornare subito al lavoro verso l’obiettivo comune e questo è ciò che conta“, ha concluso il responsabile della federazione italiana.

 

Il lieto fine

Tamberi Senior si recherà nelle prossime ore negli Stati Uniti per raggiungere il figlio, già partito per Eugene per i Campionati Mondiali di Atletica Leggera, in qualità di allentatore.

Con la speranza che oltre la rincociliazione padre-figlio allenatore-atleta, ci sia il lieto fine che tutti gli italiane e le italiane si aspettano. Ovvero Gimbo sul gradino più alto del podio con la medaglia d’oro al collo.