Mercoledì, 20 luglio. Data la crisi del Governo Draghi, è in corso il dibattito al Senato prima del voto di fiducia e dopo il discorso di Mario Draghi, che apre ai partiti: “Ricompattare il patto di fiducia, serve una maggioranza coesa“. Il Premier ha spronato i partiti a rinnovare un convinto sostegno all’esecutivo.
Le reazioni dei partiti al voto di fiducia
Il Movimento 5 Stelle, che in Aula non ha mai applaudito il discorso di Mario Draghi, si è riunito in due gruppi per esprimere una linea comune: uno formato dal presidente Giuseppe Conte e i vertici pentastellati, tra cui i Mariolina Castellone (capogruppo a Palazzo Madama) e i vicepresidenti. L’atro gruppo formato dai senatori.
Sulla falsariga la Lega, la quale attraverso il suo segretario, Matteo Salvini, ha deciso di riunire parlamentari, ministri e sottosegretari della Lega, mantenendo un contatto costante con Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, per trovare un’unità d’intenti. Il leader del Carroccio si sta infatti recando verso Villa Grande, residenza romana dell’ex premier, per decidere il da farsi del centrodestra.
Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, con un post su Facebook, ha posto l’attenzione sul fatto che “Draghi sia arrivato in Parlamento pretendendo pieni poteri e sostenendo che glielo hanno chiesto gli italiani. Ma in una democrazia la volontà popolare si esprime solo con il voto, non sulle piattaforme grilline o con gli appelli del Pd. Fratelli d’Italia non intende assecondare questa pericolosa deriva. Decidano gli italiani del proprio futuro, elezioni subito”.
Matteo Renzi, a capo di Italia Viva, si è così espresso: “Draghi ha fatto il discorso che doveva fare, ha detto non voglio una fiducia di facciata. Penso che sia un atteggiamento di serietà e della maggioranza che lo sostiene: non avrei apprezzato un Draghi che si mette a fare il suk in Parlamento. Adesso vedremo cosa faranno Conte e Salvini, non abbiamo a che fare con persone lineari e razionali. Per me è 1X2”
A favore dell’esecutivo la capogruppo del Partito Democratico alla Camera, Debora Serracchiani, la quale ha dichiarato: “L’Italia è forte quando sa essere unita ci ha ricordato oggi il presidente Draghi. Abbiamo bisogno, per affrontare la crisi che ancora incombe sul Paese, di un’Italia forte, di un governo forte e quindi di unità. Come del resto chiede la nostra comunità nazionale. Chi ama l’Italia deve rinnovare la fiducia al governo”.
Anche Giovanni Toti, leader di Italia al Centro, ha riaffermato la fiducia al Governo Draghi: “Trovo surreale che le forze politiche entrino in Parlamento quasi strisciando lungo i muri senza dire che cosa faranno, una cosa poco seria, ascoltiamo Draghi ma una posizione bisognerebbe pure dirla agli italiani, Italia al Centro voterà la fiducia al Governo Draghi affinché vada avanti”.
– Così come il leader di Azione, Carlo Calenda, il quale ha twittato: “Un grandissimo discorso, tosto e perentorio, senza alcuna concessione ai populismi. Un discorso di verità sullo stato del Paese, sulle sue debolezze e sulle sue potenzialità. Draghi ha messo la politica davanti alle sue responsabilità. Noi siamo con lui, senza se e senza ma”.
Di Maio e gli occhi dell’amore: l’iironia del web
In attesa del voto di fiducia, in questa giornata chiave per le sorti del governo italiano, spunta anche un fermo immagine che ritrae Di Maio guardare con gli occhi dell’amore il Presidente del Consiglio in carica.
Una scena già vista quando al posto di Mario Draghi c’era Giuseppe Conte. Ecco la foto:
Lo sguardo del ministro degli Esteri è diventato ben presto un meme:
@luigidimaio ha perso la testa per #draghi #crisidigoverno https://t.co/33sV6mbh00
— Astrea (@Astreavera) July 20, 2022
Ogni donna credo vorrebbe essere guardata dal suo uomo con gli stessi occhi con cui Di Maio guarda Draghi.
Quando vi chiedono cosa sia l’Amore mostrate questo sguardo.#DiMaio #Draghi #occhidellamore pic.twitter.com/5c1ZoFl45x— Hoara Borselli official (@HoaraBorselli) July 20, 2022