Temperature record: in Europa il caldo aumenta più velocemente – ecco lo studio che lo dimostra

Secondo uno studio pubblicato su Nature Communications, in Europa il surriscaldamento avviene più velocemente rispetto ad altre zone nel mondo.

Diversi Paesi sono stati colpiti da temperature record, come ad esempio il Regno Unito dove per due giorni di seguito sono stati registrati 40 gradi.

Non solo, anche Francia e Spagna sono colpiti da diversi giorni da ondate di calore. In Italia, invece, sono previste temperature oltre i 40 gradi durante il fine settimana.

L’Europa sta letteralmente bruciando e in futuro potrebbe essere sempre peggio.

Lo studio di Nature Communications

Lo studio pubblicato su Nature riporta che, negli ultimi 42 anni, l’Europa ha mostrato una tendenza all’aumento delle ondate di calore da tre a quattro volte più rapida. Questo rispetto al resto delle medie latitudini settentrionali.

“Le ondate di calore estreme sono aumentate su scala globale negli ultimi decenni e si prevede un ulteriore aumento in caso di riscaldamento globale futuro. L’Europa ha registrato un aumento particolarmente forte degli estremi di calore a partire dalla micidiale ondata di calore dell’estate 2003, che si stima abbia causato circa 70 mila morti in eccesso. Questa tendenza è illustrata dalla recente serie di estati consecutive eccezionalmente calde e secche del 2018, 2019 e 2020. Si prevede che in futuro le ondate di calore europee aumenteranno in modo sproporzionato rispetto alla temperatura media globale” scrivono.

Tra le cause troviamo innanzitutto il surriscaldamento globale, cioè l’alzamento delle temperature in tutto il mondo che in media è di 1,1 gradi. Quest’ultimo è dovuto principalmente alle emissioni di gas serra causate dall’uomo.

Che cosa sono le correnti a getto

Tra gli altri fattori che incidono sulle ondate di calore troviamo le correnti a getto cioè “fiumi d’aria” larghi fino 120 km che si spostano velocemente ad un’altitudine tra i 6 e 8 km.

Ci sono poi la diminuzione dell’umidità del suolo, la circolazione oceanica e le temperature della superficie marina. Si tratta di “fattori di variabilità naturale”, tuttavia, sono ampiamente influenzati dal surriscaldamento globale.

“I ricercatori hanno scoperto che molte ondate di calore europee si sono verificate quando la corrente a getto si è temporaneamente divisa in due, lasciando tra i due rami un’area di venti deboli e aria ad alta pressione che favorisce l’accumulo di calore estremo” scrive il New York Times.

Anche il surriscaldamento dell’Artico è più veloce. Il NYT scrive anche: “Quando l’Artico si riscalda più rapidamente, il differenziale di temperatura tra l’Artico e l’Equatore diminuisce. Questo porta a una diminuzione dei venti estivi, che ha l’effetto di far indugiare più a lungo i sistemi meteorologici”.