Scoperto un nuovo virus che attualmente sta circolando in Cina nelle province di Shandong e Henan con ben 35 persone infette.

Si tratta del Langya virus, appartenente al genere henipavirus identificato nei tamponi faringei grazie all’analisi metagenomica e successivamente all’isolamento del patogeno.

La preoccupazione è alta poiché questo tipo di infezione può anche colpire reni e fegato, con conseguenze anche gravi in base alla persona affetta. Inoltre, è stato riferito che non è ancora stato inventato un vaccino in grado di combattere il Langya virus.

Ma per capire meglio di che cosa si tratta vediamo innanzitutto quali sono i sintomi del virus e il trattamento.

I sintomi del Langya virus

Secondo uno studio condotto da scienziati di Cina e Singapore e pubblicato sul “Nejm”, i sintomi sono:

  • Febbre
  • Tosse
  • Affaticamento
  • Perdita di appetito
  • Dolori muscolari
  • Nausea
  • Vomito
  • Mal di testa
  • Compromissioni delle funzionalità renali ed epatiche.

Il trattamento

Attualmente non esistono ancora vaccini in grado di sconfiggere questo tipo di infezione. L’unico trattamento possibile è la gestione delle complicanze legate ai sintomi.

L‘henipavirus è una delle zoonosi che stanno emergendo soprattutto nella regione Asia-Pacifico.

Grazie all’osservazione di altri virus della medesima famiglia come Hendra e Nipah, hanno scoperto che possono trovare come loro ospite naturale il pipistrello.

Il Nipah è stato scoperto per la prima volta nel 1999 in Malesia e Singapore, dove morirono 100 persone su 300 casi.

Secondo l’OMS, questi tipi di virus possono causare gravi malattie negli uomini e negli animali. Il livello di biosicurezza è classificato 4, quindi comprende un tasso di mortalità tra il 40 e il 75%.

Questo fa capire la gravità dell’infezione e quanto sia più pericoloso rispetto al Covid. Quest’ultimo, infatti, ha un livello di biosicurezza classificato a 2.

Il professore Wang Linfa ha comunque tranquillizzato: “I casi di Langya henipavirus finora non sono stati fatali o molto gravi, quindi non c’è bisogno di farsi prendere dal panico”.