Chi è Diletta Miatello, l’ex vigilessa padovana accusata del delitto di San Martino di Lupari?

Diletta Miatello è l’ex vigilessa di Padova accusata di aver ucciso la madre a San Martino di Lupari, e di aver ferito in maniera molto grave il padre. Le forze dell’ordine hanno arrestato Diletta nella giornata di ieri dopo averla e la ha sottoposta ad un interrogatorio.

Chi è Diletta Miatello e quale potrebbe essere il movente del delitto di San Martino di Lupari?

Diletta Miatello uccide la madre e ferisce il padre

L’ex vigilessa 51enne Diletta Miatello è stata fermata con l’accusa di aver ucciso la madre, Maria Angela Sarto, e colpito il padre Giorgio Miatello, lasciandolo in fin di vita. Nonostante il lungo interrogatorio a cui i carabinieri di Cittadella hanno sottoposto la donna, lei non ha confessato alcun delitto.

Ore dopo aver ritrovato il corpo senza vita di Maria Angela Sarto e quello in gravi condizioni di Giorgio Miatello, Diletta è stata rintracciata nella provincia di Vicenza. Il Pm Mario Brusegan ha condotto un interrogatorio anche per la sorella di Diletta, Chiara, la quale è stata la prima a ritrovare il corpo della madre in una pozza di sangue, e quello del padre con un trauma al cranio. I soccorsi hanno subito portato Giorgio Miatello all’ospedale di Padova, dove si trova ora ricoverato con prognosi riservata.

L’indagine e l’accusa a Diletta Miatello

Diletta Miatello viveva con i genitori in una bifamiliare in via Galilei, a San Martino di Lupari. Il giorno del delitto, la sorella Chiara si era allarmata in quanto non riusciva a contattare sia i genitori che Diletta nonostante i vari tentativi. Una volta arrivati sul luogo del delitto, i carabinieri e i soccorsi del Suem si sono presi cura dei corpi e hanno iniziato a cercare Diletta. La polizia non ha ancora ritrovato l’arma del delitto, ma si esclude che possa essere un coltello o una pistola.

Le forze dell’ordine hanno rintracciato Diletta ore dopo grazie alle immagini catturate delle telecamere di sicurezza della zona. La donna si trovava a bordo della sua Fiat Panda di colore rosso, localizzata in provincia di Vicenza, a Romano d’Ezzelino. Diletta manifestava da tempo un grave disagio mentale, soprattutto da dopo la separazione e l’affidamento del figlio all’ex marito. La donna si era quindi ritrasferita a casa dei genitori e aveva lasciato il suo lavoro. La sorella Chiara sembrava quasi non avere dubbi quando ha accusato la sorella del delitto.