Dormire allunga la vita? Uno studio rivela 5 abitudini da seguire per avere una vita più sana e duratura

Dormire bene è fondamentale e questo lo sanno tutti, ma sapevate che avere una buona routine a letto può allungare l’aspettativa di vita?

È uno studio presentato all’Annual Scientific Session dell’American College of Cardiology dal Dottor Frank Qian e ci elenca le cinque regole che sarebbe bene seguire e convertire in abitudini se vogliamo vivere meglio e riscontrare benefici a lungo termine.

Lo studio ha analizzato 172.321 persone con un’età media di 50 anni e ha seguito i pazienti per 4 anni studiando le loro abitudini notturne e la loro qualità del sonno.

I risultati hanno dimostrato che avere una buona qualità del sonno non solo aumenta l’aspettativa di vita, ma può anche diminuire il rischio di malattie cardiovascolari o tumore.

Il Dottor Frank Qian specifica che se si adottano le giuste abitudini i benefici sembrerebbero notarsi dai 30 anni, aggiungendo che “se le persone sviluppassero buone abitudini del sonno sin da una giovane età, noterebbero benefici nella loro salute a lungo termine”.

Le abitudini che tutti dovrebbero seguire

I ricercatori hanno valutato cinque diversi fattori legati alla qualità del sonno tra cui:

  • Dormire 7/8 ore a notte;
  • Addormentarsi facilmente almeno cinque volte a settimana;
  • Non svegliarsi nella notte almeno cinque volte a settimana;
  • Non usare nessun tipo di farmaco per dormire;
  • Svegliarsi riposati almeno cinque volte a settimana.

Nell’analisi veniva assegnato un punto per ogni fattore, con un massimo di 5 punti ad indicare la massima qualità del sonno.

I risultati parlano chiaro: raggiungere il massimo dei punti significa aumentare l’aspettativa di vita di 4,7 anni per gli uomini e di 2,4 anni per le donne, in contrapposizione agli individui che hanno ottenuto solo 0 o 1 punto.

Per le persone che seguivano tutte le abitudini consigliate il rischio di morire di cancro diminuisce del 19%, mentre il rischio di morte per malattia cardiaca si riduce del 21%.

L’esperto ci tiene a specificare che dormire tanto non è abbastanza, ciò che conta è “avere un sonno ristoratore e non avere problemi ad addormentarsi e a rimanere addormentati.”