Quello che sta accadendo negli ultimi anni negli USA è una vera e propria emergenza.
La protagonista è la xilazina, farmaco ad uso veterinario che agisce sul sistema nervoso e viene utilizzato come rilassante muscolare per gli animali di grossa taglia come i cavalli.
Si tratta di una sostanza molto pericolosa per l’essere umano che si è introdotta nel mercato della droga per il suo costo economico e per i potenti effetti che provoca.
Si usa di solito per tagliare il fentanyl, oppiaceo sintetico considerato 50 volte più potente dell’eroina che ha provocato numerose morti soprattutto negli USA.
Sono moltissime ad oggi le persone dipendenti da xilazina, anche detta tranq, e Filadelfia è il centro di questo fenomeno. In questa città circa un terzo di tutte le overdose fatali di oppioidi registrate nel 2019 erano legate a questo farmaco, per questo i medici hanno dovuto adottare misure di emergenza per far fonte alla devastante situazione.
Il consumo di xilazina ha conseguenze gravissime sugli esseri umani e provoca ferite in tutto il corpo che potrebbero rappresentare per i consumatori rischio di infezione o addirittura morte.
Questa sostanza lascia i consumatori incapaci di camminare e con ferite laceranti che ci mettono almeno un mese a guarire, in particolare si parla di ulcere cutanee piene di tessuto morto.
Un paziente della sede di Kensington Avenue di Savage Sisters, un centro di recupero per tossicodipendenti, dichiara che “le ferite si ingrandiscono da sole”.
Un altro consumatore ha invece sviluppato un ascesso infetto sul braccio dovuto a anni di iniezioni di droga. Molti consumatori dichiarano di avere piaghe su tutto il corpo e alcuni sono costretti addirittura a ricorrere all’amputazione di arti.
Purtroppo numerosi consumatori rimangono restii al trattamento per la paura dei sintomi dell’astinenza tra i quali brividi, ansia, agitazione, irrequietezza e sudorazione.
Non sono ancora molte le ricerche sul farmaco, di conseguenza le informazioni che abbiamo a disposizione sono limitate.
Si pensa che gli effetti del farmaco siano dovuti alla restrizione dei vasi sanguigni che la sua consumazione provoca e a un conseguente abbassamento della pressione sanguigna che ostacola la guarigione delle ferite.
Inoltre, è più difficile trattare consumatori dipendenti dalla xilazina perché non si tratta di un oppioide e il farmaco naloxone, che inverte le overdose di oppioidi, in questi casi non fa effetto.
Per ora ancora non esiste un trattamento approvato per trattare l’astinenza da xilazina, intanto i medici di Filadelfia hanno ricevuto una guida dal dipartimento sanitario per avere indicazioni su come comportarsi e affrontare al meglio l’emergenza.
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