Curiosità

Festa delle donne, perché la mimosa è uno dei simboli della festa?

Come ogni anni, l’8 marzo si festeggia la festa della donna e tra i vari regali non potrà di certo mancare la tradizionale mimosa. Sapete perché è stato scelto proprio questo fiore per rappresentare la festa della donna?

Il suo nome botanico è Acacia Dealbata, è originaria dell’isola di Tasmania in Australia e appartiene alla famiglia delle mimosaceae. Il nome mimosa deriva dal greco ed è l’unione di “mimos”, che significa “attore, mimo” e “osa”, che significa “somigliante”.

Venne importata in Europa nel XIX secolo e qui trovò il clima ideale per crescere e svilupparsi. I suoi rami sbocciano a inizio marzo e proprio in occasione della festa della donna questo fiore inonda le strade con il suo colore brillante e il suo profumo inconfondibile.

È considerata da alcune culture simbolo di forza e femminilità ma la tradizione di regalare rami di mimosa per la festa della donna è tutta italiana.

Nel 1944 l’Unione Donne in Italia (UDI) propose di celebrare la giornata nazionale della donna nell’Italia libera. Due anni dopo, tre donne partigiane, Rita Montagnana, Teresa Noce e Teresina Mattei scelsero la mimosa come simbolo della celebrazione. Le motivazioni della scelta sono semplici: la mimosa ha un tempismo perfetto! È l’unico fiore che fiorisce a marzo, è facilmente reperibile nel giorno della festa della donna ed è economico.

È inoltre un fiore che cresce spontaneamente in molti parti dell’Italia e riesce a crescere anche su terreni difficili. Questa sua caratteristica ricorda la forza ed è associata alla capacità di resilienza delle stesse donne che non si sono mai arrese davanti alle numerose battaglie per veder riconosciuti i loro diritti.

Sembrerebbe poi che era il fiore che veniva usato in passato come regalo tra donne per rappresentare la solidarietà verso chi lottava per ottenere i diritti di cui godiamo oggi.

La festa della donna nel mondo

Molti pensano che la festa sia nata nel 1908 per ricordare le operaie morte nell’incendio di una fabbrica di camice a New York. In realtà, la celebrazione avviene per la prima volta il 28 febbraio del 1909 negli Stati Uniti per volere del Partito Socialista, che volle ricordare lo sciopero della durata di un mese di 20.000 lavoratrici che protestavano per condizioni di lavoro migliori.

La data dell’8 marzo risale invece a un evento accaduto in Russia. L’8 marzo del 1917 le donne di San Pietroburgo scesero in piazza per richiedere a gran voce la fine della guerra. Dopo la rivoluzione bolscevica, fu Vladimir Lenin a istituire l’8 marzo come festività ufficiale, data che venne ufficializzata anche dalle Nazioni Unite nel 1977.

Da lì in poi in tutti i paesi del mondo la festa della donna si celebra l’8 marzo.

La festa della donna si festeggia l’8 marzo in tutto il mondo, ma le tradizioni associate a questa festa sono diverse e numerose.

In Romania ad esempio l’8 marzo le ragazze più giovani amano farsi regalare il “martisor”, un piccolo anellino di filo bianco e rosso che viene poi indossato sulla giacca. L’oggetto simboleggia amore a rappresenta un augurio di felicità. Più recente è invece la tradizione di uscire tra amiche per festeggiare.

Negli Stati Uniti viene dedicato alle donne non solo il giorno dell8 marzo ma tutto il mese. Si coglie l’occasione per ricordare le battaglie che le donne hanno dovuto portare avanti nel corso degli anni per ottenere la parità dei diritti.

In Russia è tradizione realizzare spettacoli pirotecnici mentre in Perù vengono organizzati dei mercatini che con le loro vendite supportano programmi in favore delle donne.

Anche se le tradizioni cambiano in giro per il mondo, la festa della donna ha lo scopo comune di ricordare le conquiste sociali, economiche e politiche raggiunte dalle donne, ma anche le discriminazioni che queste hanno vissuto e che purtroppo continuano a vivere tutt’ora.

Eleonora Colangeli

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