Varriale

Si torna ancora una volta a parlare di Enrico Varriale. 

Il giornalista in questa occasione ha deciso di denunciare la Rai per non avergli proposto alcun impiego nell’ultimo periodo e chiede quindi di poter essere reintegrato.

L’uomo infatti era stato sollevato dai suoi incarichi dopo aver ricevuto una condanna per stalking nei confronti dell’allora compagna. E da allora nessun editore si era sentito pronto per assumerlo nuovamente nelle proprie produzioni.

La storia di Enrico Varriale

Giornalista e conduttore televisivo italiano, Enrico Varriale inizia la sua carriera nel 1985 presso la tv privata partenopea Canale 21e scrivendo in veste di articolista per il periodico Il Mattino. 

Classe 1960, approda agli studi Rai nel 1986 e lavora nella redazione sportiva del TG3 in collaborazione con Aldo Biscardi. Nell’universo Rai troverà il suo approdo conclusivo, da sempre collaborando per diversi canali quali Rai Sport – nel quale sarà opinionista delle partite degli Europei dell’anno 2012 – Rai Sport 1 – per la trasmissione Novanta Minuti  – e Rai 2 – dove parteciperà a 90° minuto La Domenica Sportiva.

Nel settembre 2021 però il giornalista viene indagato per stalking e lesioni ai danni dell’allora ex compagna. Varriale nega.

Secondo l’uomo infatti la suddetta lite sarebbe avvenuta nel 5 agosto 2022, quando a seguito di una vacanza trascorsa in compagnia la donna lo avrebbe ripetutamente – e aggressivamente – accusato di tradirla con altre donne. Da questo momento il giornalista avrebbe deciso di lasciare l’appartamento nel quale i due convivevano, per poi cercare un avvicinamento – senza però avere successo – durante la notte. A questo punto la mattina dopo si sarebbe presentato nello stesso luogo per scusarsi, ma la situazione sarebbe sfociata in una violenta lite.
Varriale dichiara che la compagna “arrivò a lanciarmi il portatile”, mentre da parte della compagna le accuse saranno ben più gravi: “mi prese a schiaffi” e “mi strinse il collo mentre cercavo di difendermi”, per concludere con messaggi minatori su Whatsapp nei quali la accuserà di essere una ‘tr**a”.

A seguito della denuncia mossa dalla donna, il gip incaricato sul caso Monica Ciancio ha disposto nei confronti dell’uomo un divieto di avvicinamento “a meno di trecento metri dai luoghi frequentati dalla persona offesa”, sostenendo che l’imputato avrebbe “una personalità aggressiva e prevaricatoria evidentemente incapace di autocontrollo”.

Il vicedirettore di Rai Sport si è sempre difeso sostenendo che “Sono sicuro che le false accuse che mi sono state mosse troveranno smentita nei fatti che ho potuto illustrare e ho fiducia nella giustizia che farà il suo corso spero nei tempi più brevi possibili”.

Ma intanto la giustizia ha fatto il suo corso, condannandolo quale reo, e in attesa della sentenza di primo grado attesa per ottobre Varriale non può far altro che sperare di essere totalmente scagionato prima di poter riprendere i suoi incarichi professionali.