Record nazionale di maratona con il tempo di 2h 07′ e 16”.
Si chiama Iliass Aouani, mezzofondista e maratoneta italiano che domenica 19 marzo 2023 ha stabilito il nuovo risultato che ha portato l’Italia alla vittoria.
Il suo nome però non è passato inosservato e sui social gli utenti si sono scatenati al suono di commenti razzisti e idiozie varie.
Un altro episodio di discriminazione che è avvenuto subito dopo quello subito dalla campionessa di pallavolo Paola Enogu. Ma le risposte degli atleti sono state alquanto diverse.
Lezione di buon gusto: avanti il prossimo!
“Ma dove lo vedete che è italiano? Ci state a prendere per il c**o?”.
“Anche questo comprato ma non è possibile”.
“Lo abbiamo rubato alla federazione marocchina o è nato o almeno cresciuto in Italia”.
“Altro che record italiano”.
Questi solo alcuni dei commenti che per tutta la settimana si sono susseguiti sulle piattaforme social in risposta al record che il ragazzo di origine marocchina ha conseguito battendo l’avversario Eyob Faniel.
Aouani è nato in Marocco ma con la sua famiglia si è trasferito in Italia da giovanissimo, conseguendo di diritto la cittadinanza nel nostro Paese, un titolo che apparentemente non è sufficiente per mettere a tacere le bocche più ignoranti del web.
Non solo campione di atletica, ma anche di buon gusto, la risposta del ragazzo 28enne è stata una vera e propria lezione di eleganza con la quale ha condannato la mediocrità dei commenti ricevuti:
“L’Italia è un bellissimo paese di gente di gran cuore” si legge nell’incipit del post da lui pubblicato sul suo profilo Instagram. “26 anni fa questa terra mi accolse e mi crebbe come fossi suo figlio e diede a me e alla mia famiglia opportunità di cui saremo sempre grati.Non amo chi approfitta dell’albero che, cadendo, fa più rumore della foresta che cresce per lanciare propagande che rappresentano l’Italia come un paese razzista. È ingiusto nei confronti dei veri italiani, che rappresentano il 99% della popolazione”.
E aggiunge: “La mia missione è quella di lasciare un impatto attraverso lo sport, insegnare che la diversità è una ricchezza e senza di essa non avremmo celebrato le ultime medaglie d’oro olimpiche, insegnare che una persona va giudicata dallo spessore del suo pensiero e comportamento e non dalla provenienza del suo nome o dalla quantità di melanina nella pelle. Sii come un albero. Quando viene colpito da pietre, esso risponde dando i suoi migliori frutti”.
Ed è così che l’ignoranza viene messa a tacere.