È bufera alla Viareggio Cup. Succede il 26 marzo a Santa Croce sull’Arno, in provincia di Pisa durante una partita di calcio.
La partita disputata tra la Rappresentativa Serie D e il Ladegbuwa è finita prima del tempo, all’85esimo minuto.
Il Ladegbuwa, squadra nigeriana che ha preso parte alla Viareggio Cup, ha fallito la qualificazione e si è ritrovata a giocare durante la partita con solo 9 calciatori, questo perché sono stati espulsi ben due componenti della squadra. Inoltre, i giocatori si trovavano anche senza allenatore dato che quest’ultimo era stato allontanato per proteste.
Il caos è scoppiato sul punteggio di 2-0, quando l’arbitro ha espulso un secondo giocatore africano.
La partita è quindi terminata prima del dovuto, dichiarando la vittoria della Rappresentativa Serie D per un punteggio finale di 3-0.
La squadra accusa l’organizzazione di razzismo e sostiene di aver abbandonato il campo in segno di protesta. L’organizzazione però risponde dichiarando che l’arbitro è stato costretto a sospendere la gara a causa di atteggiamenti intimidatori e aggressivi da parte dei giocatori.
Il motivo della sospensione della partita
Le dinamiche non sono ancora del tutto chiare dal momento che gli organizzatori e la squadra nigeriana si accusano a vicenda.
Secondo il Ladegbuwa la partita sarebbe stata sospesa in segno di protesta contro l’atteggiamento razzista dell’arbitro. La squadra nigeriana sostiene che l’arbitro abbia avuto un comportamento razzista, sfavorendo la squadra ed espellendo i suoi componenti senza motivo.
Il Ladegbuwa fa sapere il suo punto di vista in un post pubblicato su Instagram. Nel post la squadra scrive di essere turbata ed estremamente delusa dal comportamento degli organizzatori della Viareggio Cup.
“Oggi abbiamo dovuto prendere una decisione molto difficile per proteggere la nostra squadra da ogni insulto e abbiamo deciso di lasciare il campo per proteggere i nostri ragazzi dai comportamenti razzisti subiti”, scrive la squadra nel lungo commento sotto al post di Instagram. Il Ladegbuwa parla di commenti razzisti non puniti dagli arbitri e di favoreggiamento da parte degli arbitri nei confronti della Rappresentativa D. Descrivono l’Europa come “anti neri” e dichiarano di aver subito razzismo in tutte e due le partite che hanno disputato in Europa, con l’Immolese e la Rappresentativa Serie D.
La risposta degli organizzatori non si fa attendere. “Il no al razzismo è il nostro credo quotidiano”, dice Alessandro Palagi, presidente del Cgc Viareggio che organizza il torneo. Come testimonianza della loro trasparenza cita inoltre un’altra squadra nigeriana, il Mavlon, che l’anno scorso ha raggiunto gli ottavi di finale.
Secondo gli organizzatori quindi la partita sarebbe stata sospesa a causa di comportamenti intimidatori, aggressivi e “non giustificabili in nessun modo”.
Nel suo comunicato il giudice sportivo dichiara che uno dei giocatori del Ladegbuwa “colpiva [l’arbitro] al braccio facendogli cadere il fischietto e graffiandolo provocandogli una lesione personale”.
Alcuni presenti hanno anche raccontato di continue intimidazioni da parte di persone vicine al club africano nei confronti dei tesserati della Rappresentativa LND e dello stesso direttore di gara.