Dieci anni fa, il calcio ha perso un campione che ha lasciato un segno indelebile nel cuore degli appassionati. Oggi ricordiamo Stefano Borgonovo, amato centravanti cresciuto nel Como e che successivamente ha brillato in Serie A.
Nonostante gli infortuni che lo hanno afflitto lungo il percorso, Borgonovo è riuscito a regalare momenti memorabili ai tifosi del Como, della Fiorentina (dove ha mostrato un’intesa eccezionale con Roberto Baggio) e del Milan. Con la maglia rossonera, ha segnato un gol decisivo nella semifinale di Coppa dei Campioni contro il Bayern Monaco, permettendo alla sua squadra di accedere alla finale di Vienna, poi vinta contro il Benfica.
Anche a San Benedetto del Tronto, Borgonovo è ricordato con grande affetto. Nel campionato 1984-1985, il Como lo ha mandato in prestito alla squadra marchigiana, dove ha accumulato 33 presenze e segnato 13 gol. Di recente, è stato dedicato a Borgonovo il piazzale antistante il vecchio stadio Fratelli Ballarin. Allo stesso modo, a Como, è stato inaugurato il “Largo Stefano Borgonovo” di fronte al cancello principale dello stadio Sinigaglia. Nel suo curriculum calcistico, Borgonovo può vantare anche tre presenze nella Nazionale italiana.
Le ultime tappe della sua carriera da calciatore lo hanno visto indossare le maglie di Brescia, Pescara e Udinese. Successivamente, ha intrapreso la carriera di allenatore nel settore giovanile del Como, incarico che ha lasciato nel 2005, quando i primi sintomi della sclerosi laterale amiotrofica (Sla) hanno iniziato a manifestarsi. Ha combattuto questa battaglia in modo discreto fino al 2008, quando ha deciso di rendere pubblica la sua condizione. Purtroppo, Borgonovo ci ha lasciati il 27 giugno 2013 nella sua casa a Giussano. Il suo funerale si è tenuto il 1º luglio successivo nel suo paese natale, in Brianza.
La lista dei calciatori più o meno famosi che hanno perso la vita a causa della Sla è piuttosto lunga. Tra i casi più noti, oltre a Stefano Borgonovo, troviamo Gianluca Signorini, Armando Segato, Ernesto Cucchiaroni, Fulvio Bernardini, Marco Sguaitzer, Giovanni Bertini e Pietro Anastasi. Inoltre, vanno menzionati Ernst Ocwirk, Guido Vincenzi, Giorgio Rognoni e Narciso Soldan, Albano Canazza, Lauro Minghelli, Adriano Lombardi e Paolo List.
La Sla è stata definita “la malattia dei calciatori” e merita un capitolo a parte la storia di uno di loro: Nello Saltutti. Saltutti è finito al centro di un’inchiesta a causa dei farmaci assunti durante la sua esperienza alla Fiorentina. Tuttavia, al momento non è stato dimostrato un collegamento causale tra l’uso di doping e la Sla. Emergono sicuramente delle anomalie, indagini, anche recenti, hanno mostrato una incidenza di questa malattia circa due volte maggiori su calciatori che su soggetti del tutto analoghi se non per il non praticare ad alti livelli questo sport.
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