Esteri

La storia dell’omicidio della piccola Gretchen Harrison: trovato il colpevole dopo 48 anni

David Zandstra, è stato accusato per l’omicidio della piccola Gretchen Harrison, a distanza di 48 anni dal delitto. E questo è stato possibile grazie alla confessione della migliore amica di sua figlia, che ha raccontato agli investigatori che era solita dormire a casa del pastore, e una volta si svegliò perché l‘uomo la stava toccando nelle parti intime. Quando gli inquirenti gli hanno parlato delle accuse di aggressione sessuale, l’uomo ha confermato tutto, e ha confessato l’omicidio.

La vicenda

Quasi mezzo secolo dopo, l’assassino di Gretchen Harrington ha confessato. Ex pastore di una chiesa protestante riformata nel sobborgo di Marple, a Filadelfia, l’ottantenne David Zandstra è stato arrestato la scorsa settimana per l’omicidio di una bambina di otto anni, uccisa il 15 agosto 1975.

Zandstra era amico del padre della bambina, anche lui pastore di una vicina chiesa. Gretchen era uscita di casa a piedi alle 9.30, diretta alla Trinity Church del reverendo Zandstra. Alle 11.23, la piccola non era ancora arrivata, a differenza dei compagni: il padre dunque, chiamò la polizia. Il corpo fu trovato in un’area vicina, due mesi dopo. Era Zandstra il responsabile del trasferimento dei bambini da una chiesa all’altra, e addirittura partecipò alle ricerche che coinvolsero centinaia di persone, bambini inclusi, e fu lui a presiedere al funerale. Una testimone subito dopo il delitto disse di aver visto la bambina parlare con qualcuno al volante di una station wagon Rambler verde, come quella in possesso del pastore, ma lui aveva negato di averla incontrata quel giorno.

L’arresto

L’arresto è avvenuto dopo che, lo scorso gennaio, la migliore amica della figlia di Zandstra ha raccontato agli investigatori che spesso, da piccola, dormiva a casa del pastore e che quando aveva 10 anni una volta si svegliò perché lui la stava “toccando nelle parti intime”. Quando ne parlò con la sua amica, la figlia del pastore, questa rispose: “A volte lo fa”. Dopo l’omicidio, da bambina aveva scritto nel diario: “Penso che sia stato Mr. Z”. Ma allora non ebbe il coraggio di parlarne con nessuno. Zandstra ha cambiato più volte residenza negli anni: ha vissuto in California e in Texas, ed è stato arrestato in Georgia. All’inizio ha negato tutto, ma quando gli investigatori gli hanno parlato delle accuse di aggressione sessuale contro di lui, ha confessato.

Quella mattina di agosto Zandstra era alla guida della sua station wagon verde, quando vide la bambina camminare verso la sua chiesa e le offrì un passaggio. La portò in un’area alberata non lontana, le chiese di togliersi i vestiti. Quando Gretchen Harrington rifiutò, la picchiò a morte. Poi tentò di nascondere il corpo e fuggì. L’amica della figlia del reverendo, che dopo tanti anni si è rivelata decisiva nella risoluzione del caso, ha osservato che anche un’altra sua compagna di classe avrebbe “rischiato per due volte di essere rapita” da Zandstra.

Alessia Arcidiacono

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