Angelo “Gino” Polenghi, i cui occhi di ghiaccio e il naso aquilino ispirarono il profilo di Diabolik. L’uomo, 83 anni, si è spento nella tarda mattinata di sabato 29 luglio.
Chi era Gino Polenghi?
Morto a Brembio, nel lodigiano, il suo paese d’origine e in cui ha passato la vita, l’uomo che ispirò il volto del personaggio dei fumetti Diabolik. Si chiamava Angelo Polenghi, detto Gino, aveva 83 anni. A immortalare il suo viso come quello del noto re del crimine fu un altro lodigiano, sempre di Brembio: Luigi Marchesi, classe 1939, fumettista italiano famoso per aver disegnato alcune delle prime storie di Diabolik e grande amico di Polenghi. Era il 1963, e Marchesi creò successivamente anche Eva Kant, inseparabile fidanzata di Diabolik.
Si narra che le sorelle Giussani, fumettiste ed editrici di Astorina, nonché madrine del personaggio, incaricarono Marchesi di ridisegnare Diabolik dopo i semi-fiaschi dei primi due numeri, suggerendogli di trarre spunto dai divi americani dell’epoca.
L’illuminazione di Marchesi
Ma Marchesi non era convinto di tale idea. Poi l’illuminazione: una sera di ritorno da una balera a Casalpusterlengo, mentre era in auto con Polenghi, ebbe l’intuizione giusta. Era proprio Polenghi, l’amico dagli occhi di ghiaccio e il naso aquilino, a nascondere in sé le fattezze che avrebbero reso Diabolik immortale. E subito buttò giù il bozzetto. L’ex sindaco Giuseppe Sozzi fa sapere, tra l’altro, che ci fu una grande mostra organizzata nel 2009 dedicata a Marchesi nella quale tutti scoprirono che il volto a Diabolik l’aveva dato un lodigiano che faceva il barista.
Negli anni il barista ha preso parte a diversi eventi dedicati al fumetto. Faceva sempre dell’autoironia, spiegando che “mai avrei immaginato di dare il mio volto al re del Crimine”.
Diabolik, le tappe del successo
Diabolik è un personaggio dei fumetti, creato nel 1962. In poco tempo raggiunse alte tirature arrivando a diventare un fenomeno di costume esaminato da sociologi ed esperti di comunicazione. Ha portato alla nascita del genere del fumetto nero italiano del quale è stato il precursore generando numerosi epigoni a partire dal 1964, quando il fenomeno esplose.
Pubblicato nel caratteristico formato libretto tascabile, dopo aver esordito in edicola nel novembre 1962, viene da allora edito senza interruzioni. Ha superato nel 2022 i 900 numeri pubblicati. I primi numeri della serie hanno raggiunto alte quotazioni nel mercato del collezionismo.
Il personaggio ha poi avuto tre trasposizioni cinematograficheː il primo film nel 1968, diretto dal regista Mario Bava, il secondo nel 2021 diretta dai Manetti Bros., cui è seguito un sequel nel 2022 realizzato dagli stessi autori, una serie animata e un vasto merchandising.Dal 1962 ha venduto quasi 150 milioni di copie.