L’11 Settembre del 1941 nasceva a Palermo uno tra gli uomini più discussi della politica italiana. Dirigente industriale e co-fondatore di Forza Italia, Marcello dell’Utri è divenuto noto ai più per i molteplici scandali giudiziari di cui è stato protagonista. Legato da una lunga amicizia a Silvio Berlusconi, è comparso nel testamento dell’ex presidente del consiglio come destinatario di un legato di 30 milioni di euro.

Egli vive a Milano e dal 1970 è sposato con Miranda Ratti. Dal loro matrimonio sono nati quattro figli: Marco, Margherita, Chiara e Marina Dell’Utri.

La famiglia gli è stata accanto nei momenti più difficile. Dell’Utri ha infatti scontato 7 anni di reclusione, di cui solo 4 in carcere e il resto ai domiciliari, in seguito a una condanna definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa e abuso edilizio. Attualmente ha ancora un’indagine in corso per estorsione a Berlusconi, ma nel corso della sua vita sono stati molteplici gli scandali giudiziari.

La tormentata vicenda giudiziaria di Marcello Dell’Utri

Nel 2021 la Corte di assise di Palermo ha assolto l’ex senatore, dopo che in primo grado era stato condannato a 12 anni di reclusione, con riguardo all’inchiesta sulla trattativa Stato-mafia “per non avere commesso il fatto”.  All’epoca Salvatore Borsellino, fratello del giudice antimafia Paolo, morto nella strage di via D’Amelio, definì le assoluzioni “l’ipotesi peggiore che potessi immaginare. La sentenza, con la condanna di Bagarella e Cinà, conferma che la trattativa c’è stata, l’assoluzione di Dell’Utri, di Mori e De Donno vuol dire che quella trattativa non costituisce reato. È l’ipotesi peggiore che potessi immaginare perché sull’altare di quella trattativa è stata sacrificata la vita di Paolo Borsellino. Questo significa che mio fratello è morto per niente”.

Parallelamente Dell’Utri affermò: “questa sentenza è la migliore risposta a quelli che spargevano odio; onestamente non me l’aspettavo ma la sognavo. Sono soddisfatto e commosso. È un peso che ci togliamo, il sistema giudiziario funziona”. Il ritorno in politica? “Non scherziamo, preferisco i miei libri”.

E infatti un ritorno in politica ad oggi non è mai avvenuto e, per quanto riguarda i libri, speriamo che non verrà soddisfatto il suo desiderio di revisione dei manuali di storia secondo lui “condizionati dalla retorica della Resistenza”.

D’altronde nel corso degli anni non ha mai nascosto le sue simpatie per il regime del ventennio fascista e all’inizio del maggio 2009, in un’intervista al giornalista Klaus Davi, ha dichiarato:

“Mussolini ha perso la guerra perché era troppo buono. Non era affatto un dittatore spietato e sanguinario come poteva essere Stalin”.

Tuttavia, per quanto assolto, c’è chi continua ad affermare la sua responsabilità riguardo la trattativa e legato alla mafia.

Come il magistrato Nino di Matteo che sostiene sia esistita “una reciproca protezione” tra Berlusconi e la mafia palermitana resa possibile grazie all’intermediazione dell’ex senatore, o anche il giornalista Peter Gomez che, in un recente intervento, ha affermato che “nella televisione italiana Dell’Utri è una sorta di tabù.

Dell’Utri è ormai scomparso dai media, sappiamo però grazie a un’intervista alla moglie, che gli è stato diagnosticato un adenocarcinoma prostatico. L’ultima sua intervista risale a tre anni fa quando, una volta assolto, salutò i suoi “colleghi carcerati”. Attualmente studia per laurearsi in storia. Il suo primo esame, storia medievale, lo diede da detenuto nel 2016.