Era il 2022 quando degli scienziati cinesi scoprirono un mondo forestale a 630 piedi sotto la superficie, nella dolina della regione di Guangxi .
Tuttavia non fu la prima e non sarà l’ultima scoperta di tale tipo.
Il fenomeno è noto come “tiankeng“, termine che si traduce come “Heavenly Pits”, ossia “fosse paradisiache”. Ma cosa sono esattamente?
A spiegarlo è il professore cinese Zhu Xuewen che, sulla rivista Science & Technology Review, scrive: “i tiangkeng emergono quando il tetto di una camera sotterranea si allarga e crolla. L’acqua piovana scorre attraverso le fessure del substrato roccioso, trasformandole in tunnel e vuoti e alimentando una lussureggiante oasi verde tutto l’anno. Qui si formano ecosistemi primitivi con risorse animali, vegetali e microbiche uniche”.
Già prima del 2022, fu scoperto nel 2016 l’ammasso tiankeng dello Shaanxi: un gruppo di 19 doline carsiche situato nella parte sud-occidentale della provincia, vicino alla città di Hanzhong.
Attualmente risulta che l’ammasso sia uno dei più grandi sulla Terra e il geologo Zhang considerava le doline di Hanzhong come “una meraviglia del mondo che avrebbe colmato le lacune nella ricerca della geologia carsica e avrebbe anche fornito campioni più originali per la ricerca biologica”.
Proprio per l’importanza del sito geologico, il governo provinciale ha detto che lo Shaanxi svilupperà un piano globale per proteggere meglio il “dono della Terra e la meraviglia del mondo” per tutta l’umanità.
La nuova scoperta nella Cina meridionale
L’ultima grande voragine di questo tipo è stata scoperta appunto l’anno scorso dall’Institute of Karst Geology del China Geological Survey: al suo interno cresce una foresta antichissima, con alberi che arrivano fino a 40 metri d’altezza.
La nuova dolina è stata ritrovata nella regione di Guangxi, nella Cina meridionale e ciò che alimenta l’entusiasmo degli scienziati è la possibilità di un’infinita ricchezza di biodiversità. Infatti, la foresta scoperta sul fondo della voragine, potrebbe ospitare animali e piante ancora sconosciuti.
Il paleobotanico Hermann Pfefferkorn, della University of Pennsylvania, l’ha definita “capsula del tempo“. E come lui stesso afferma: “È meravigliosamente conservata. Siamo in grado di stare lì e trovare un ramo con le foglie attaccate e poi troviamo il prossimo ramo e il ramo successivo. E poi troviamo il tronco dallo stesso albero. È davvero eccitante”. .
Non a caso è stata definita la Pompei del periodo Permiano perché, come l’antica città romana, è stata interamente coperta ed è stata perfettamente conservata dalla cenere vulcanica.
Scoperte di tal genere danno un immenso sostegno alla Cina per uno sviluppo maggiormente sostenibile, soprattutto ora che lo stato è impegnato in un massiccio piano di riforestazione. Il governo cinese si è impegnato ad aumentare la copertura boschiva totale del paese passando dal 21,7 al 23% nel periodo 2016- 2020. Oltre a questo impegno il governo cinese ha promulgato un programma chiamato “ecological red line” che prevede di limitare lo sviluppo tecnologico e urbano irrazionale in prossimità di fiumi, foreste e parchi nazionali.