La vendita e produzione di glitter, anche chiamati brillantini, non sarà più permessa a partire da Sabato 15 Ottobre.
Lo statuisce la nuova direttiva dell’Unione Europea che cerca in tal modo di limitare la produzione di microplastiche e ridurne del 30% la dispersione nell’ambiente entro il 2030.
La normativa, in cantiere da anni, è stata sollecitata dalle raccomandazioni dell’ECHA (l’Agenzia europea per le sostanze chimiche) e dai suoi comitati scientifici, che negli scorsi anni richiedevano urgentemente una misura per limitare la diffusioni di tutte le microplastiche rilasciate nell’ambiente, che si attestano a circa 42mila tonnellate.
I glitter sono infatti composti da polimeri e alluminio, rientrando a pieno titolo nella categoria delle microplastiche che l’Ue da anni cerca di combattere.
La pericolosità e i rischi sulla salute di queste sostanze è ben nota. Nel momento in cui vengono disperse in mare sono ingerite dagli animali come pesci, squali, gabbiani tanto che l’Ispra sostiene che “circa il 15-20% delle specie marine che finiscono sulle nostre tavole contengono microplastiche“. Addirittura, secondo i ricercatori dell’Università nazionale d’Irlanda, “per i pesci che vivono tra i 200 e i 1000 metri di profondità del mare del Nord la percentuale salirebbe addirittura al 73 per cento”.
La direttiva vincola ogni stato membro al raggiungimento dell’obiettivo indicato, lasciando piena libertà quanto alla scelta delle forme e i modi da utilizzare. Lo stato quindi si considera adempiente se, entro il limite di tempo stabilito e a prescindere dalle leggi poste in atto, attua l’obiettivo e cioè, in questo caso, il divieto di produrre glitter.ù
I prodotti colpiti e le corse per farne scorta
La direttiva prevede scadenze temporali differenti a seconda delle misure adottate.
Le prime restrizioni, come il divieto dell’uso di glitter sfusi e microsfere, diventeranno effettive tra dieci giorni. In altre situazioni, il divieto di vendita sarà implementato dopo un periodo più esteso per consentire agli interessati di adottare alternative sostenibili. Esiste una clausola speciale di deroga per i prodotti impiegati in contesti industriali o che non rilasciano microplastiche durante l’utilizzo; tuttavia, i produttori saranno tenuti a fornire informazioni su come utilizzano e smaltiscono il prodotto per prevenire le emissioni di microplastiche. Inoltre, dovranno comunicare annualmente le stime delle emissioni delle stesse.
La normativa attuale non coinvolge solo i glitter per così dire “puri” ma anche un numero elevato di altri prodotti, principalmente impiegati nel settore del make up e degli articoli di cancelleria come i biglietti di auguri.
Le reazioni dei cittadini non si sono fatte attendere e addirittura in Germania si è scatenata una vera e propria “isteria da glitter“.
Il quotidiano Bild riporta che tra alcuni personaggi della televisione tedesca si sta diffondendo una specie di “isteria da glitter”, l’obiettivo? Cercare di accaparrarsene il più possibile prima che diventi introvabile sul mercato. L’esempio emblematico è incarnato da Sam Dylan, ex partecipante alla versione tedesca del Grande Fratello, che ha raccontato di aver comprato ben 82 pacchetti di glitter, tutto ciò che è riuscito a trovare nei negozi, spendendo un totale di 180 euro.
“Ho sentito parlare del divieto durante una registrazione televisiva in cui usavamo i glitter. Ne sono davvero scioccato. Nel mio mondo tutto deve luccicare” ha spiegato ai quotidiani tedeschi.
Anche Luca Valentino, protagonista del programma “Deutschland Sucht den Superstar”, ha fatto scorta di glitter lamentandosi per il nuovo divieto Ue che “porterà via le ultime scintille di glamour”.