Andrea Troise, giovane ingegnere barese di 25 anni, ha sempre avuto un desiderio, che lui definisce, “spaziale”: entrare nell’università di future menti brillanti. Selezionato per il prestigioso “Space studies program”, organizzato dal NASA Johnson’s Space Center in Texas, lì sogna di poter continuare i suoi studi. Purtroppo, però, “Houston abbiamo un problema”: il costo del programma è di ben 20mila euro.
Qualche soldo, per il momento, l’ha già ottenuto in parte: grazie infatti al suo impegno, è risultato vincitore di una borsa di studio di 12mila euro, offerta dall’Agenzia spaziale europea. Per raccogliere, entro giugno, gli 8mila euro rimanenti ha avviato, pertanto, una raccolta fondi online. Molti gli hanno già dato una mano, sostenendo la sua causa. A solo un giorno dal debutto su gofundme.com con circa una settantina di donazioni, ha già totalizzato oltre 3 mila euro.
Com’è stato il percorso di Andrea finora?
Sono solo 120 i candidati che nel mondo sono stati ammessi al programma spaziale. “Ed essere fra questi – afferma Andrea- mi genera un senso di emozione difficilmente descrivibile”.
Troise possiede tutti i requisiti per trasferirsi in Texas. Difatti, è stato scelto proprio per il suo eccellente curriculum vitae. Dapprima, ha completato la laurea triennale in Ingegneria meccanica al Politecnico di Bari, per poi conseguire con lode la laurea magistrale in Ingegneria meccatronica, a Torino. “Rientrato a Bari – chiarisce Andrea – ho vinto una borsa di studio per il dottorato al Politecnico”.
Lì si è occupato di ricerca scientifica atta ad analizzare il funzionamento di pannelli solari da impiegare nello spazio. Un tema decisamente complicato, che richiede competenze avanzate nel settore ingegneristico. Tuttavia, proprio per la peso della materia il programma della International Space University rappresenta per lui “un’occasione unica nella vita”, anche per “dare il mio contributo alla lotta contro la fuga di cervelli della nostra Puglia e poter mettere poi le mie competenze a servizio della terra in cui sono nato”.
Cos’è l’International Space University?
L’International Space University è un’istituzione di eccellenza, diventata nota proprio per la comunicazione di Apollo 13 “Houston, we have a problem”. L’ente, con sede centrale a Strasburgo, mira a istruire le future figure di riferimento della comunità spaziale. Fondata nel 1987, incentra i suo valori primari nelle tre “i”: interdisciplinarità, internazionalità e intercultura.
Suddetta istituzione è appoggiata dalle principali agenzie spaziali mondiali, quali la Nasa (National aeronautics and space administration), l’Esa (agenzia spaziale europea) e l’Asi (agenzia spaziale italiana). Tra i componenti dell’International Space University, oltre a vari leader del settore spaziale, figurano ben 13 astronauti, tra cui Jessica Meir, la quale ha passato 204 giorni nello spazio e James Newman, che ne ha passati 43 giorni. Buzz Aldrin, secondo uomo ad aver calpestato il suolo lunare, nell’ambito della missione Apollo 11, insieme al comandante Neil Amstrong, fa parte, invece, dei cancellieri dell’istituto.