Michele Caglioni e Douglas Carolo sarebbero i due ragazzi che nella notte tra il 27 e il 28 febbraio 2024 sono stati arrestati dai carabinieri per l’omicidio del 26enne, Andrea Bossi. Stando alle parole del pm Carlo Nocerino, della Procura di Busto Arsizio, è pressoché certo il loro coinvolgimento nell’uccisione del loro amico, trovato esanime da suo padre la mattina del 27 gennaio.
Douglas Carolo ha 21 anni e un passato da atleta in una società sportiva di Samarate. Era lui quello che conosceva da più tempo Bossi, mentre Michele Caglioni, musicista di 20 anni, si è unito più tardi a far parte del gruppo. Come si è evinto dalle telefonate e dai messaggi, il trio di amici aveva aveva programmato di organizzare una festa nel monolocale del 26enne, appena comprato a Cairate (Varese).
I due ragazzi non studiavano né lavoravano, e, per gli investigatori, quindi, stavano attraversando un periodo critico, in cui avevano assoluta necessità di denaro. Bossi era impiegato in una ditta metalmeccanica, ma in precedenza aveva seguito gli studi da orafo, che l’avevano portato a esibire anelli dorati, come se facessero parte dell’arredamento della sua abitazione.
La pista degli investigatori è che i ragazzi, approfittando di una serata allegra a base di alcol, abbiano cercato di sottrarre quei preziosi articoli, all’insaputa di Bossi. Tuttavia, il 26enne se ne sarebbe reso conto e, onde evitare che telefonasse ai carabinieri, uno dei due avrebbe afferrato velocemente un coltello da cucina, per colpirlo al collo.
Come sarebbero stati scoperti i presunti colpevoli?
A incriminare i due giovani, infatti, sarebbe stata una sfilza di sbagli commessi dai due sia durante l’aggressione sia nei giorni seguenti.
L’assassinio avrebbe avuto luogo alle 23:43, quando una vicina di casa di Bossi ha sentito un sonoro tonfo provenire da quel monolocale. In seguito, verso le 4:39, una telecamera di sorveglianza ha rilevato due ragazzi, secondo la Procura Carolo e Caglioni, prelevare a un bancomat con le carte di credito, intestate a Bossi. Inoltre, non solo per il trambusto non hanno ripulito pareti, pavimento, ballatoio e scale dalle impronte e dalle tracce di sangue, ma i due presunti colpevoli avrebbero anche conservato una sciarpa con evidenti macchie di sangue, nonché uno dei cellulari della vittima.
Secondo il parere degli investigatori, poi, le conversazioni telefoniche tra i due intercettati nei giorni seguenti confermerebbero l’omicidio. Infine, avrebbero anche provato a vendere una parte del bottino in un Compro oro. Tutti questi indizi hanno spinto i carabinieri di Varese a risolvere il caso entro soltanto un mese. Per la giornata di oggi, 29 febbraio 2024, è previsto l’interrogatorio di convalida davanti al Gip.