Austria, due episodi di abusi minorili: una delle vittime non ce l’ha fatta

Le forze di polizia viennesi hanno riferito venerdì 1 marzo 2024 che stanno indagando a pieno regime su una gruppo di 17 persone. Queste ultime sono sospettate di aver abusato sessualmente, per un periodo durato vari mesi, di Anna-Sofia, una ragazzina di 12 anni.

Chi sono i componenti della banda indagata?

Florian Finda, un alto funzionario della Ufficio della polizia criminale statale di Vienna, ha dichiarato che dodici dei sospettati sono minorenni di età compresa tra 14 e 18 anni, uno ha 19 anni, due non hanno l’età prevista per la responsabilità penale – che in Austria è di 14 anni – e l’identità di altri due è tuttavia ignota. Tra loro, ci sarebbero cittadini austriaci, turchi, siriani, italiani, bulgari e serbi, tutti già noti alla polizia per altri reati commessi in precedenza.

Sono sospettati di grave abuso sessuale su minore, nonché di rappresentazione pornografica di minore: i ragazzi avrebbero condiviso video e foto dell’abuso, attraverso i social media, ma anche nella loro chat di gruppo su WhatsApp, con uno di loro che avrebbe minacciato di diffondere il materiale pornografico.

I reati in questione avrebbero avuto luogo tra febbraio e giugno 2023 nei garage, negli appartamenti dei responsabili del reato e in altri luoghi della capitale austriaca. In un caso sarebbe stata sfruttata persino la forza; per il resto, la vittima è stata obbligata verbalmente a sottoporsi a pratiche sessuali, hanno affermato gli investigatori. Dopodiché, sia la vittima sia sua madre hanno denunciato il caso alle autorità ad ottobre 2023.

A seguito di indagini approfondite, 13 dei sospettati, di età pari o superiore a 14 anni, sono stati già interrogati giovedì 29 febbraio 2024. Alcuni di loro hanno ammesso le accuse, mentre altri le hanno respinte. Addirittura, uno di loro è stato arrestato per resistenza agli agenti. Gli investigatori, tuttavia, devono ancora finire di analizzare il materiale presente sui loro telefoni.

Qual è l’ultimo caso scioccante di abuso sui minori in Austria?

Se il primo caso è finito relativamente con il lieto fine, non si può dire lo stesso di questo secondo episodio. L’ultima vicenda in tema di abusi è a dir poco agghiacciante: questa volta la vittima non ce l’ha fatta. La 14enne Sandra (nome cambiato dalla redazione), originaria della Bassa Austria, è stata trovata esanime questo martedì mattina, nell’abitazione di un afghano, situato nel quartiere di Simmering di Vienna.

Stando agli accertamenti recenti, il sospettato 26enne avrebbe attirato la ragazzina nell’edificio comunale con la droga. Mentre la studentessa è probabile che morì di overdose, il giovane, giunto a Vienna, assieme ad un’orda di rifugiati nel 2015, confessa di aver consumato un “rapporto consensuale” con lei.

La domanda di asilo del giovane era stata respinta in primo grado e la magistratura austriaca gli aveva concesso la protezione sussidiaria, in seguito ad appello. Questo privilegio è stato, in seguito, esteso per la prima volta nel 2018 sotto l’allora ministro degli Interni dell’FPÖ Herbert Kickl. Dopodiché, di nuovo sotto il ministro degli Interni dell’ÖVP Karl Nehammer. Anche perché all’epoca la deportazione non era più possibile. Pertanto, il 26enne afghano si trova ora legalmente nel Paese, con un passaporto straniero.