Cosa sappiamo della morte di Xavier Granci, giovane italiano morto in Austria?

Una tragedia ha colpito la famiglia di Xavier Granci, un giovane ventunenne originario di Piobbico. Il ragazzo si trovava a Vienna, dove era giunto per cercare lavoro dopo aver conseguito il diploma presso l’istituto alberghiero. Purtroppo, sabato mattina è stato trovato senza vita dopo essere precipitato da un ponte.

Il ragazzo si era unito al fratello Luigi nella capitale austriaca diversi mesi prima, sperando di trovare un’opportunità lavorativa in linea con i suoi studi e interessi. È stato il fratello stesso ad essere avvisato per primo dagli inquirenti austriaci, i quali sono risaliti all’identità del giovane grazie ai documenti che aveva con sé.

Xavier era molto conosciuto a Piobbico e aveva anche una passione per lo sport. Aveva giocato a calcio con la squadra locale, la Audax Piobbico 1968.

La società ha pubblicato un post sui social per esprimere vicinanza alla famiglia e ricordare Xavier. “Nel giorno in cui L’Audax ha raggiunto la salvezza, non possiamo fare a meno di pensare a Granci Xavier, che ci ha lasciati in modo tragico a soli 21 anni. Un caloroso e forte abbraccio va ai suoi genitori, ai fratelli e a tutti i familiari. Ciao Xavier, ti porteremo nei nostri cuori e nella nostra memoria.”

I dati allarmanti circa l’aumento dei suicidi tra i giovani

Sebbene non si abbiano certezze circa la dinamica della morte del giovane Xavier, tra le ipotesi al vaglio c’è quella del suicido ed è certo che – in assoluto, a prescindere dalla drammatica vicenda – l’aumento dei casi di suicidio tra i giovani è una tendenza preoccupante che richiede attenzione e interventi mirati.

L’allarme per il suicidio tra i giovani è reale e preoccupante. Secondo i dati raccolti da Telefono amico, che opera su tutto il territorio nazionale in Italia, nei primi sei mesi del 2023 le chiamate per gestire pensieri suicidi sono state oltre 3700, con un aumento del 37% rispetto al primo semestre del 2022. Ancora più allarmante è il fatto che il 29% delle richieste di aiuto proviene da giovani sotto i 26 anni.

Le ragioni dietro questo fenomeno complesso possono essere molteplici e spaziano dall’isolamento sociale alla pressione accademica, dalle problematiche mentali alla disillusione per il futuro. È essenziale affrontare questo problema con un approccio olistico, che includa la promozione della salute mentale, l’accesso a servizi di supporto psicologico, la riduzione dello stigma associato alla richiesta di aiuto e la creazione di ambienti sicuri e inclusivi per i giovani. Inoltre, educare genitori, insegnanti e operatori sanitari sull’identificazione dei segnali di rischio e sull’importanza di un intervento tempestivo può contribuire a prevenire tragedie. La collaborazione tra istituzioni, comunità e famiglie è fondamentale per contrastare efficacemente l’aumento dei suicidi tra i giovani.