La Lega propone di proibire l’utilizzo di immagini o rappresentazioni della pianta di canapa su manifesti, cartelli e magliette. Un emendamento al Disegno di Legge sulla sicurezza, presentato dal deputato del partito, prevede sanzioni che vanno da sei mesi a due anni di reclusione e una multa fino a 20 mila euro. Questo emendamento al Disegno di Legge sulla sicurezza è stato presentato dal deputato della Lega, Igor Iezzi.
Questa mossa è stata criticata come una forma di repressione estrema, equiparabile ai regimi autoritari. Il deputato leghista, noto anche per aver proposto il carcere per chi protesta contro il progetto del ponte, ha suscitato indignazione per questa proposta che punirebbe coloro che portano magliette o creano immagini con il logo della cannabis.
Angelo Bonelli di Avs ha definito la proposta uno “schifo“. In precedenza, il governo aveva presentato un altro emendamento al Ddl che vietava la vendita della canapa per scopi non industriali.
Queste le parole di Angelo Bonelli sul social X: “E’ repressione più totale degna dei regimi. Il leghista Iezzi, quello che vuole il carcere per chi protesta contro il ponte, ha presentato un emendamento che prevede 2 anni di carcere per chi indossa magliette o fa immagini con il logo della cannabis. Sì può dire che è uno schifo?”
In risposta all’emendamento di Iezzi, Bonelli ha organizzato un flash mob davanti a Montecitorio, programmato per le 12.20.
Come gesto di protesta il deputato di +Europa, Riccardo Magi, tenta di avvicinarsi ai banchi del governo nell’aula di Montecitorio: «Vi spaventa così tanto? È solo un’infiorescenza, non ha alcun effetto psicotropo» .«È come tentare di contrastare l’alcolismo vietando la birra analcolica. A questo ritmo, vietate anche il basilico e l’origano». Con una bustina di canapa in mano, raffigurante Giorgia Meloni con la scritta “Canapa Eccellenza Italiana“.
Inoltre, il governo sta proponendo di vietare la cannabis light, equiparandola a una droga leggera, affermando che potrebbe causare “alterazioni dello stato psicofisico degli assuntori che mettano a rischio la sicurezza e l’incolumità pubblica e la sicurezza stradale”. Tuttavia, questa argomentazione manca di fondamenti scientifici.
E non è finita qui. Si discuterà nuovamente dopo le elezioni europee, quando verranno sottoposti al voto della commissione numerosi altri emendamenti provenienti dalla destra, tra cui l’istituzione del reato di integralismo islamico, la predicazione in italiano nelle moschee, l’aumento delle pene per le proteste riguardanti le opere pubbliche (l’emendamento “anti Ponte”) e persino la castrazione.