Virus Nipah, nuovi casi in India: scatta la quarantena e la chiusura delle scuole. Ma quali sono i sintomi della malattia?
Il Virus Nipah è una malattia zoonotica diffusa principalmente in Asia Meridionale, nello specifico in Malesia, India, Singapore e Bangladesh. Di recente, due decessi a causa dell’infezione hanno spinto il governo Indiano ad applicare misure di emergenza. Che cosa sta succedendo?
Che cos’è il Virus Nipah: sintomi e trasmissione
La malattia endemica ha un periodo di incubazione che si aggira tra i 4 e i 20 giorni, con i seguenti sintomi: febbre, cefalea, mal di gola, nausea, vomito, malessere generale, confusione e vertigini. Nei casi più severi si possono sviluppare gravi encefaliti, polmoniti o addirittura il coma e le convulsioni.
Inoltre, i postumi del virus persistono nel 20% dei pazienti infetti da encefaliti, assieme a cambiamenti bruschi dell’umore e spasimi continui.
Il Virus Nipah fa parte del genere Henipavirus ad RNA a singolo filamento negativo, dell’ordine Mononegavirales e della famiglia Paramyxoviridae. I principali trasmettitori della malattia sono i pipistrelli della frutta, che infettano gli esseri umani attraverso la saliva, gli escrementi, l’urina e il cibo contaminato. Inoltre, i pipistrelli possono anche trasferirlo ad ospiti intermedi come i maiali. La diffusione da uomo a uomo accade raramente.
Il caso dell’India, l’incidenza pandemica ed eventuali cure
In India, il Virus in questione si è recentemente ripresentato, spingendo il governo locale a chiudere temporaneamente alcune scuole ed università. È stata proprio la morte di uno studente 24enne a Kerala a convincere il Paese ad applicare queste misure, alla quale si aggiunge il decesso di un 14enne, lo scorso giugno, a causa dell’infezione. Inoltre, le autorità hanno rilasciato alcune linee guida da mettere in pratica per rafforzare i livelli di igiene, come indossare la mascherina e guanti negli ambienti chiusi.
Il periodico ‘The Hindu’ ha riferito che circa 200 individui sono attualmente in quarantena.
Ciò nonostante, L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha dichiarato che la zoonosi in questione non rappresenta un pericolo pandemico a livello globale, data la sua limitazione territoriale di diffusione. Tuttavia va tenuta monitorata e la ricerca deve riuscire a sviluppare vaccini o terapie consone alla prevenzione e alla cura dell’infezione, attualmente non disponibili.
Per contenere la trasmissione, è opportuno effettuare un periodo di isolamento ed utilizzare mascherine, visiere facciali e guanti. Alcuni studi hanno osservato che il farmaco antivirale ribavirina ha qualche effetto benefico, ma necessita di ulteriori approfondimenti.