È accaduto in una chiesa a Tarquinia: un artista si è spogliato di tutti i vestiti e si è versato dell’acqua in testa per un premio d’arte.
Il Premio Città Di Tarquinia ‘Vasco Palombini’ del 2024 si è svolto nei giorni precedenti ed è stata un’esibizione in particolare a destare alquanto scalpore: analizziamola assieme.
In cosa consiste la gara e l’esibizione di Rava
La competizione, organizzata dalla Società Tarquiniense d’Arte e Storia di Tarquinia (STAS) con l’aiuto del Ministero della Cultura, ha visto gli artisti coinvolti destreggiarsi in creazioni uniche e peculiari per rispecchiare il tema scelto dalla giuria ‘Orizzonte Terra‘. In particolar modo, la gara aveva lo scopo di premiare la scultura ceramica migliore, incoronando Marta Palmieri e la sua ‘Le Prime Terre‘ come vincitrice assoluta. Marta ha ottenuto il premio del valore di 5 mila euro, offerto dalla famiglia Palombini e dalla STAS.
Tuttavia, tra le varie opere, una ha fatto girare la testa: si tratta dell’artista e fotografo Michele Rava, che si è presentato nella Chiesa sconsacrata di San Pancrazio totalmente nudo e si è buttato un vaso d’acqua gelida addosso. Il gesto, forse atto a simboleggiare un battesimo blasfemo, ha fatto il giro del web ed è stato ripreso da numerose testate giornalistiche.
Il parere della Diocesi e della Presidentessa
La Diocesi stessa, che possiede l’edificio, ha rilasciato un comunicato, dichiarando che “Esprimiamo rammarico e delusione per quanto avvenuto sabato 28 settembre nell’ambito della rassegna Premio Città di Tarquinia ‘Vasco Palombini’ nei locali della chiesa sconsacrata di San Pancrazio. Prendendo le distanze sulla performance di dubbio gusto e contraria alla morale cattolica che vi si è svolta, la Diocesi informa che è venuta a conoscenza dell’accaduto solo attraverso gli organi di stampa e di non aver convenuto con gli organizzatori alcun programma degli eventi. La Diocesi fa altresì presente che, nell’accordo tra le parti sottoscritto con l’organizzazione del Premio Città di Tarquinia ‘Vasco Palombini’, quest’ultima si è impegnata a esibire opere «nella consapevolezza della sacralità del luogo». Venendo meno tale accordo, la diocesi si riserva di fare tutto quanto le è possibile affinché tali episodi non si verifichino nuovamente”.
Di tutt’altro parere sembra essere Alessandra Sileoni, presidentessa della STAS di Tarquinia, che sostiene che Rava sia un grande artista e che la sua performance si sia rivelata toccante e profonda.
Di certo, deve esserci un significato più intimo dietro al gesto di Michele, tuttavia avrebbe dovuto riflettere prima di mettere in atto la sua esibizione tra le quattro mura di una Chiesa, sconsacrata, ma pur sempre di proprietà della Diocesi di Civitavecchia e Tarquinia.