In Germania il Bundestag sta considerando una petizione per legalizzare la pedofilia e tramutarla in identità di genere.
È partito tutto da Krumme 13, conosciuto globalmente per essere un gruppo pro-pedofilia fondato nel 1993 a Treviri da Dieter Gieseking. Abbreviato a K13, l’ordine è stata condannato svariate volte e la sua richiesta di essere riconosciuta come associazione non a fini di lucro è stata respinta nel 2001.
L’assurdo disegno di legge del K13
Risale a giovedì 26 settembre 2024 la votazione in Parlamento per considerare la proposta di Krumme 13 allo scopo di normalizzare la pedofilia, abbassando l’età del consenso e legalizzando ulteriormente la pratica. In caso di esito positivo, la pedofilia rischia di entrare a far parte del circolo delle identità sessuali protette e salvaguardate dalla Costituzione tedesca. La petizione ha scatenato non ben poche polemiche e, fortunatamente, per ora sembra essere stata firmata solamente da 37 persone.
Il leader Dieter Gieseking ha dichiarato sul sito web dell’organizzazione che “stiamo già annunciando ulteriori petizioni su argomenti rilevanti. Il tema della pedofilia/pedosessualità deve essere costantemente al centro del dibattito politico. I diritti umani di questa minoranza sessuale stanno diventando sempre più limitati. La lotta politica per l’accettazione e il riconoscimento non finirà mai. La nuova generazione di persone amanti dei pedofili sta solo crescendo”. Purtroppo, il gruppo è responsabile per la legalizzazione della produzione, distribuzione, possesso e vendita di materiale pedopornografico, punibile legalmente in Germania e nel resto del mondo. Il disegno è stato appoggiato dal Partito Liberale, dai Verbi e dai Socialdemocratici.
Trascorsi passati e il ‘nascondiglio’ di Signal
Già nell’aprile del 2024, il Bundestag aveva passato una proposta per la depenalizzazione del possesso e la distribuzione di materiale pedopornografico, abbassando la pena minima e degradando il reato da grave a minore. Nello specifico, il Parlamento aveva affermato che “il possesso e l’acquisizione dovrebbero essere punibili con una pena minima di tre mesi di reclusione, e la distribuzione con una pena minima di sei mesi di reclusione. I reati disciplinati dall’articolo 184b del Codice penale sono quindi classificati come reati minori”.
Inoltre, è stata scovata un’applicazione dove la pratica di scambio di questo tipo di materiale è diffusissima: si tratta di Signal, una normale piattaforma di messaggistica fondata nel 2014 e che conta più di 50 milioni di utenti, conosciuta per la sua privacy e anonimità delle chat. Signal blocca l’accesso ai controlli alle autorità ed è diventato in poco tempo il posto perfetto per criminali di questa specie per operare liberamente. Sono stati rilevati gruppi di diffusione, scambio e vendita di materiale pedopornografico, che coinvolgono anche bambini dai 0 anni in avanti, in foto e video raccapriccianti.