Lorenza Guttadauro, la nipote ed ex avvocata di Matteo Messina Denaro che oggi lavora al Ministero dell’Istruzione.
Lorenza Guttadauro, nipote ed ex avvocata del noto boss mafioso Matteo Messina Denaro, ha recentemente fatto notizia per la sua assunzione presso il Ministero dell’Istruzione italiano.
Un passato legato a Cosa Nostra
Fino all’anno scorso, Guttadauro era conosciuta principalmente come l’avvocata di fiducia di suo zio, Matteo Messina Denaro, uno dei capi più potenti di Cosa Nostra.
In questa veste, si è occupata degli interessi legali del boss, seguendo anche gli adempimenti burocratici dopo la sua morte, avvenuta il 25 settembre 2023. La sua carriera legale l’ha vista difendere vari membri della famiglia Messina Denaro, inclusi sua zia Anna Patrizia e suo fratello Francesco.
Un cambio radicale di vita
Apparentemente, Guttadauro ha deciso di cambiare radicalmente la sua vita. Si è trasferita a Roma, cancellandosi dall’albo degli avvocati, e ha ottenuto un impiego presso il Ministero dell’Istruzione.
Attualmente lavora all’Ufficio scolastico regionale per il Lazio, più precisamente nell‘ufficio pensioni di un’articolazione provinciale. Secondo quanto dichiarato dal Ministero dell’Istruzione, la Guttadauro l’assunzione è avvenuta “a seguito di rituale concorso“, sottolineando la regolarità del processo di selezione.
Polemiche sulla nomina
Nonostante le rassicurazioni dal MIUR sul regolare svolgimento del concorso, la vicenda non manca di suscitare perplessità. Il background di Lorenza Guttadauro è infatti profondamente intrecciato con la criminalità organizzata.
Sua madre, Rosalia Messina Denaro, sorella di Matteo Messina Denaro, è stata recentemente condannata a 14 anni di carcere per associazione mafiosa e per aver aiutato il fratello durante la sua lunga latitanza. Oltre alla madre, anche suo padre, Filippo Guttadauro (considerato il ‘postino più affidabile di Matteo Messina Denaro), e il fratello Francesco, sono in carcere per reati legati alla mafia. Francesco è stato condannato a 16 anni di prigione per associazione mafiosa, mentre il marito di Lorenza, Luca Bellomo, anch’egli coinvolto in attività legate alla criminalità organizzata, è stato recentemente scarcerato.
Riscatto o ombra indelebile?
La decisione di di Guttadauro di lasciare la Sicilia e intraprendere una nuova carriera amministrativa a Roma potrebbe essere vista come un tentativo di allontanarsi dal suo passato, dai legami familiari con la mafia e di reinserimento nella società.
Tuttavia, la sua assunzione al Ministero dell’Istruzione ha sollevato interrogativi e polemiche, dato il suo passato così ingombrante e la sua connessione con una delle figure più note della criminalità organizzata italiana. Il legame non solo familiare ma anche lavorativo della stessa Guttadauro non dovrebbe essere ignorato.
In un contesto come quello italiano, dove la lotta alla mafia è ancora un tema centrale e dove le famiglie legate ai clan mafiosi continuano ad esercitare una forte influenza sul territorio, la vicenda di Lorenza Guttadauro solleva questioni complesse sulla possibilità di redenzione e inserimento nella società per individui con legami familiari nella criminalità organizzata.