Le bollette italiane di luce e gas nel 2025 aumenteranno fino al 30% a causa di costi energetici e tensioni geopolitiche.
Nel 2025 le bollette di luce e gas in Italia subiranno un aumento significativo, con rincari medi di 272 euro per famiglia.
Questo incremento sarà guidato dall’aumento del prezzo dell’energia e da fattori globali come le tensioni geopolitiche. I consumatori italiani si troveranno quindi ad affrontare spese energetiche più elevate, sia per l’elettricità sia per il gas, con conseguenze particolarmente pesanti per le famiglie più fragili.
Il contesto energetico: costi in aumento
L’analisi dell’andamento dei prezzi mostra una tendenza chiara, con il prezzo dell’energia che salirà del 30%. La spesa media complessiva delle famiglie italiane passerà da 2.569 euro nel 2024 a 2.841 euro nel 2025, con un aumento dell’11%.
Il rincaro per l’energia elettrica sarà di 96 euro, portando il costo annuale da 826 a 921 euro. Più incisivo sarà l’impatto sul gas naturale, con un aumento di 176 euro, da 1.744 a 1.920 euro.
Le previsioni sull’incremento del Pun (Prezzo Unico Nazionale) per l’energia elettrica e del PSV (Prezzo del Gas Naturale all’Ingrosso in Italia) confermano questa tendenza. Il Pun salirà da 0,11 euro/kWh a 0,14 euro/kWh, mentre il PSV passerà da 0,38 euro/smc a 0,48 euro/smc.
Cause degli aumenti: fattori globali e locali
Tra le principali cause degli aumenti troviamo il rialzo dei costi delle materie prime e le tensioni geopolitiche legate alla guerra in Ucraina. La mancata estensione dell’accordo tra Russia e Ucraina per il transito del gas e l’interruzione delle forniture russe alla Moldavia stanno già causando ripercussioni sui mercati europei.
Anche le condizioni stagionali e il previsto aumento della domanda di gas durante i mesi invernali contribuiscono ai rincari. Inoltre, i consumatori con contratti a prezzo indicizzato saranno particolarmente vulnerabili, poiché subiranno direttamente le oscillazioni dei prezzi di mercato.
Chi pagherà di più?
L’impatto maggiore ricadrà sulle famiglie che usufruiscono di contratti a prezzo variabile, tipici del mercato libero, e su quelle più vulnerabili. Secondo l’Arera, i clienti nel regime di Maggior tutela, come anziani, percettori di bonus sociale e disabili, vedranno aumenti del 18,2% per l’energia elettrica già nel primo trimestre del 2025.
Inoltre, i dati dimostrano che scegliere l’offerta più vantaggiosa nel mercato libero è una sfida, in quanto solo il 10% dei consumatori riesce effettivamente a risparmiare. Questo è dovuto alla complessità delle offerte e alla mancanza di trasparenza sul mercato.
Cosa si può fare per contenere i costi?
Gli esperti consigliano di valutare il passaggio a contratti a prezzo fisso nel mercato libero, che potrebbero offrire una protezione parziale contro i futuri aumenti. Questo è particolarmente importante dato che i costi delle materie prime energetiche sono destinati a rimanere elevati per almeno tutto il 2025.
Le famiglie più fragili possono continuare a beneficiare di tariffe agevolate nei regimi tutelati, che, per ora, offrono prezzi più competitivi rispetto al mercato libero. Tuttavia, sarà essenziale monitorare attentamente l’andamento dei prezzi e riconsiderare periodicamente le proprie scelte contrattuali.
Il peso sulle famiglie italiane
L’aumento delle bollette rappresenta una sfida non solo economica, ma anche sociale. L’impatto di questi rincari si sentirà maggiormente tra le famiglie a basso reddito e tra chi utilizza apparecchiature salva-vita o vive in condizioni di precarietà.
Per evitare una vera e propria “stangata”, sarà necessario adottare misure preventive, come una gestione più oculata dei consumi energetici e una maggiore informazione sulle offerte disponibili sul mercato.
Tuttavia, senza interventi strutturali sul costo delle materie prime e sulle tensioni geopolitiche, il 2025 rischia di essere un anno difficile per i consumatori italiani.