Autor:E.VELAZQUEZ
Doveva essere solo una prova veloce, invece si è ritrovato tra ghiaccio e nuvole, a un passo dal limite umano.
Le montagne del Qilian, nel nord della Cina, quel mattino sembravano perfette per volare. Vento moderato, cielo sereno, condizioni ideali per quello che Peng Yujiang aveva pianificato: un volo di prova di venti minuti per testare il parapendio di seconda mano appena acquistato. A 3.000 metri di quota, aveva controllato l’attrezzatura un’ultima volta e si era lanciato. Ma dopo una ventina di minuti in volo, una corrente ascensionale violentissima lo ha sollevato per altri 5.000 metri, portandolo a un’altitudine simile a quella a cui viaggiano gli aerei di linea. Un punto in cui, senza bombole d’ossigeno, il corpo umano entra rapidamente in crisi. Infatti, le correnti d’alta quota, imprevedibili e potentissime, lo hanno trascinato fino a 8.000 metri di altitudine, a una temperatura polare di -35°C. Il parapendio, progettato per voli ricreativi, è diventato un ascensore fuori controllo diretto verso la stratosfera.
Il video registrato dalla sua videocamera mostra immagini surreali: Peng avvolto da ghiaccio, sospeso sopra una coltre compatta di nuvole, mentre lotta per mantenere il controllo della vela. Per oltre un’ora ha cercato disperatamente di perdere quota, restando in costante contatto via radio con un amico, Gu Zhimin, che lo seguiva da terra.
A un certo punto, lo stesso Peng ha perso i sensi brevemente per effetto della carenza di ossigeno e dello stress fisico. Il parapendio è riuscito a perdere quota solo molto più tardi, permettendogli un atterraggio d’emergenza circa 30 chilometri più a sud rispetto al punto di partenza. Ad attenderlo c’erano Gu e un altro compagno, entrambi increduli ma sollevati.
“Avevo le mani congelate e cercavo di parlare alla radio, ma facevo fatica anche solo a muoverle,” ha raccontato Peng in un video diffuso su Douyin (il TikTok cinese), poco dopo l’atterraggio. Ma la pubblicazione delle immagini ha attirato anche l’attenzione delle autorità.
Un’indagine ha stabilito che Peng non aveva alcun piano di volo registrato. Secondo la sua versione, non avrebbe nemmeno voluto decollare davvero, ma solo fare dei test a terra. Le autorità, pur riconoscendo che si è trattato di un incidente e non di un atto volontario, lo hanno comunque sanzionato: gli è stato vietato di volare per sei mesi.
Quanto al record, anche se Peng ha raggiunto un’altitudine impressionante, la sua impresa non verrà riconosciuta ufficialmente: mancavano i permessi e le condizioni per la validazione. Il primato resta quindi alla tedesca Ewa Wisnierska, che nel 2007 fu trascinata fino a quasi 10.000 metri in Australia, perdendo conoscenza per 40 minuti e miracolosamente sopravvissuta.
La sua avventura involontaria ha messo in luce i pericoli nascosti del parapendio in zone montane, dove le correnti ascensionali possono diventare trappole mortali. Ma ha anche dimostrato l’incredibile capacità umana di sopravvivere in condizioni estreme quando la preparazione tecnica si combina con la determinazione.
Peng, invece, ha vissuto una storia che non dimenticherà mai. Un volo partito per caso e finito dove pochi esseri umani sono mai arrivati. E stavolta non per scelta, ma per puro destino.
In un mondo che spesso porta le persone a raggiungere il burn-out lavoro correlato, lo…
Una sola prova scritta e nessuna laurea richiesta, il concorso mira ad ampliare l'organico del…
Una coppia inaspettata, un viaggio verso il nord della Francia, e la speranza rinata dall'amicizia:…
Tutti amiamo il teatro, in pochi sappiamo come funziona la sua gestione: scopriamolo assieme tra…
Un piano intraprendente, che ha l'obbiettivo di trasformare il gruppo ferroviario nel leader europeo dell'alta…
Si parla sempre delle città migliori in cui vivere, ma mai di quelle peggiori: ecco…