Alla scoperta degli ordini del giorno teatrali: memoria, valorizzazione e digitalizzazione degli archivi

L’Accademia di Belle Arti di Catania sta lavorando sulla creazione di una piattaforma open source per la conservazione degli ordini del giorno teatrali.

Nell’ambito della ricerca teatrale e della storia dello spettacolo, gli ordini del giorno rappresentano una fonte documentaria tanto rara quanto preziosa. Si tratta di scritti, spesso redatti quotidianamente, che indicano la scansione delle prove, la presenza degli artisti, gli orari delle attività, e talvolta appunti di regia o indicazioni tecniche. Veri e propri “diari operativi” della macchina teatrale, questi documenti offrono una testimonianza diretta della vita produttiva di uno spettacolo, rivelando dettagli altrimenti destinati a perdersi.

Un progetto di ricerca promosso dall’Accademia di Belle Arti di Catania si propone di censire, valorizzare e, soprattutto, preservare questa tipologia documentaria, finora scarsamente studiata e a rischio di dispersione.

Grazie alla collaborazione con due realtà archivistiche di primaria importanza — l’Archivio del Piccolo Teatro di Milano e la Biblioteca della Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE) di Roma — il progetto ha già individuato un numero significativo di questi documenti, che testimoniano decenni di attività teatrale e coinvolgono figure centrali della scena italiana del Novecento.

Per garantire la conservazione e l’accessibilità futura di questo materiale, l’Accademia di Belle Arti di Catania è impegnata nella creazione di una piattaforma open source dedicata; tale strumento digitale permetterà di consultare gli ordini del giorno censiti, contribuendo a evitarne la dispersione e a favorirne lo studio da parte di appassionati, studiosi e operatori del settore.

I documenti restituiscono un’immagine vivida del dietro le quinte teatrale, delle dinamiche interne alle compagnie e delle scelte artistiche e organizzative alla base della messinscena. In un’epoca in cui la memoria del teatro rischia spesso di svanire con l’ultimo applauso, questo progetto si inserisce in una più ampia strategia di tutela del patrimonio immateriale dello spettacolo.