Curiosità

Non solo Neffa: cosa fanno oggi gli altri Negazione?

Un breve sguardo alle vite dei membri della band che ha segnato la cultura hardcore italiana, tra musica e non, fino ai giorni nostri.

I Negazione sono stati sicuramente la band più iconica della scena punk tra gli anni ’80 e ’90, segnando la vita di intere generazioni e facendo la storia in esibizioni come quella al Monsters Rocks, insieme a giganti come Metallica e AC/DC.

Formata nel 1982, conta tra i suoi membri più importanti Roberto “Tax” Farano alla chitarra, Orlando Furioso alla batteria, Guido “Zazzo” Sassola alla voce e infine Marco Mathieu al basso. Nel 1990 venne accolto tra gli altri, alla batteria, Giovanni “Jeff” Pellino, colui che poi sarà conosciuto come Neffa. La sua piena collaborazione la troviamo nel terzo album “100%”.

Tra tutti, lui è sicuramente la persona di cui conosciamo meglio la vita dopo lo scioglimento della band, nel ’93, grazie proprio al successo della sua carriera solista, sfociata nel rap e nell’hiphop.

Ma andiamo a scoprire invece cosa hanno fatto tutti gli altri componenti.

Le carriere post-Negazione degli altri Negazione (oltre Jeff / Neffa)

Roberto Farano, dopo lo scioglimento, provò a continuare sulla strada musicale proprio con l’ultimo batterista della band, Massimo Ferrusi, con un nuovo progetto, “Angeli”.
Purtroppo, la band non è decollata come sperato, non ai livelli di Negazione, e quindi, insieme a motivazioni di carattere personale, Farano decise terminare il progetto alla fine degli anni ’90. In diverse interviste con Rolling Stones ha rivelato di non escludere un ritorno alla musica, ma non riesce a immaginare una reunion dei Negazione.

Anche Guido Sassola proseguì brevemente la carriera musicale: per qualche tempo ha cantato infatti per i Peggio Punx, e ha poi successivamente collaborato con i Persiana Jones, per cui partecipa alla stesura dell’album “Agarra la onda” del 2001.

Di Orlando Furioso, il primissimo batterista, si sa pochissimo, se non che avesse lasciato prima di tutti la band.

Infine, ma non per importanza, Marco Mathieu, colui che invece rispetto ai Negazione fece un totale dietro-front. Finita l’esperienza con la band, infatti, proseguì con la carriera giornalistica. Fu caporedattore di D, il settimanale di attualità del gruppo La Repubblica, e collaborò anche come critico musicale alla rivista Rumore.

Tra le altre cose, ha pubblicato anche due libri divulgativi, il primo “A che ora è la fine del mondo?” un report sulla scena musicale nell’ex-Jugoslavia ai tempi della guerra civile, e infine “Manu Chao – Giramundo SoundSystem”, proprio sulla tournée del cantante francese.

Purtroppo, l’ex bassista ci ha lasciato precocemente il 24 dicembre 2021, a soli 57 anni, dopo essere rimasto per anni in stato vegetativo a seguito di un grave ictus che l’ha colpito nel 2017. Una perdita che ha scosso e segnato sia il mondo musicale che quello giornalistico.

Tutti comunque hanno condotto esistenze abbastanza private dopo la band, anche perché comunque il punk non produceva e anzi disdegnava divi e celebrità.
Nonostante ciò, il segno lasciato dalla band rimane indelebile, e il ricordo più vivo che mai: nel 2002 infatti Farano e Mathieu hanno aperto il sito ufficiale, ad essa dedicato, in cui si possono trovare tutti i materiali audiovisivi di quegli anni. E proprio recentemente, nel 2022, Goodfellas ha pubblicato il libro “Collezioni di attimi. Negazione 1982-1993”.

Antonella Sitzia

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