Il film di Dan Farah sta lasciando il mondo intero a bocca aperta, e ha battuto in classifica colossi del cinema come Mission Impossible.
Il 21 novembre 2025 è uscito su Prime Video un film che sta davvero facendo discutere il mondo.
Si tratta de “L’era delle rivelazioni”, un documentario dalla durata di 110 minuti, prodotto da Relentless Releasing, in collaborazione con Farah Films e Amazon Prime Video.
Il regista e produttore esecutivo è proprio Dan Farah, già protagonista nei lavori di produzione di altri film come Ready Player One del 2018.
Ma è sicuramente quest’ultimo lavoro che lo renderà celebre nel tempo: un film che ha lo scopo di svelare ottant’anni di storia, in cui i governi e le grandi potenze mondiali ci avrebbero tenuto nascosta l’esistenza di oggetti volanti non identificali e forme di vita intelligenti extraterrestre.
Il lavoro di ripresa è iniziato tre anni fa, completamente in segreto, e ha tra i suoi protagonisti membri dell’intelligence, ex militari, segretari di stato, per un totale di 34 persone intervistate.
In varie dichiarazioni, Farah ha raccontato di aver avuto sempre un forte interesse per tutto ciò che riguardasse gli UFO/UAP, preceduta da un grande passione in generale per la fantascienza.
L’intento questa volta però non era creare qualcosa di sci-fic, ma un documentario serio e autorevole, con interviste basate su testimonianze dirette e non su speculazione: nessun “ho sentito dire”, niente “mi hanno detto che”.
Il film in 48 ore ha raggiunto cifre da record, rimanendo in cima alle classifiche per giorni interi e arrivando a superare colossi come Free Solo e Mission Impossible.
Temi e pareri: le dichiarazioni shock
Tra i vari intervistati anche Marco Rubio, Segretario di Stato americano. Davanti alla telecamera rivela ripetuti episodi di velivoli che si muovono nello spazio aereo sopra diversi impianti nucleari, che non appartengono al pianeta terra e alla nostra tecnologia.
Sorprendentemente, sono informazioni di cui neanche i Presidenti sono perfettamente al corrente: si allude a una sorta di sistema parallelo, una rete burocratica fittissima tra le intelligence, in collaborazione con i reparti militari, i cui dati non sono completamente rilasciati neanche alle più alte cariche statali.
Infine, la frase che sta lasciando interdetto l’intero pubblico mondiale: “Ho visto i corpi”. A pronunciarla è Jay Stratton, un ex funzionario governativo statunitense, con una lunga carriera nei reparti della difesa e dell’intelligence, nonché ex direttore della UAP Task Force. Lui sostiene di aver potuto guardare con i suoi occhi non solo mezzi non umani, ma anche esseri non umani. Non sono mostrate però immagini verificabili.
Questo è uno dei punti più criticati infatti dalla comunità scientifica. Gli esperti del settore mostrano scetticismo nei confronti del documentario, e sottolineano che non esistono per ora prove tangibili dell’esistenza di velivoli e forme di vita extraterrestri sula Terra, invitando dunque il pubblico a rimanere cauto durante la visione e l’interpretazione del film.
La NASA ribadisce gli stessi concetti, dichiarando che questi temi sono forti punti di interesse e di studio per loro stessi.
L’”Era delle rivelazioni” ci lascia sicuramente tutti a bocca aperta, ma rimane un grande punto interrogativo: sta al pubblico guardarlo, interrogarsi e decidere.