La schiera dei sostenitori del Ddl Zan si infoltisce con una supporter d’eccezione: Lady Gaga. La nota cantante, di origini italiane, ieri sera è stata ospite a “Che tempo che fa” di Fabio Fazio, su Rai 3, e ha riservato alcune parole alla comunità LGBTQ+ italiana.
“Volevo dire una cosa alla comunità Lgbtq+ qui in Italia. Siete i più coraggiosi, siete i più gentili, siete un’ispirazione. Dovete essere protetti a ogni costo, come tutti gli esseri umani sulla Terra. Io continuerò sempre a scrivere musica per voi, ma, cosa ancora più importante, cercherò di lottare per voi“. Con queste parole Lady Gaga ha commentato un servizio, mostratole da Fazio, in cui si sentiva il ritornello di una delle sue canzoni, Born This Way, cantato dalla folla in una delle molte manifestazioni a favore del ddl Zan.
Le dichiarazioni di Lady Gaga sono state ampiamente condivise sui social dagli utenti e dalle associazioni LGBTQ+. Tra i tanti commenti, è arrivato anche quello di Alessandro Zan (PD), primo firmatario del tanto contestato disegno di legge contro l’omotransfobia. Zan ha ri-twittato il post del programma “Che tempo che fa”, con le parole della cantante, e poi ha aggiunto: “Sì, @ladygaga, la comunità #lgbtq+ italiana è forte e coraggiosa. Più di una società ancora intrisa di odio, più dei senatori che si nascondono dietro a un voto segreto. Non molleremo finché questa battaglia non sarà vinta. Grazie del tuo sostegno”.
Sì, @ladygaga, la comunità #lgbtq+ italiana è forte e coraggiosa. Più di una società ancora intrisa di odio, più dei senatori che si nascondono dietro a un voto segreto. Non molleremo finché questa battaglia non sarà vinta. Grazie del tuo sostegno ✌🏻🌈#CTCF #BornThisWay
— Alessandro Zan (@ZanAlessandro) November 14, 2021
Nonostante la dichiarazione d’intenti di Zan, il cammino del suo disegno di legge è ormai tutto in salita. Il Senato, infatti, ha recentemente votato la non discussione della legge e, per regolamento, devono passare almeno 6 mesi prima che un ddl bocciato possa essere ripresentato. Alla scadenza di questo periodo, tuttavia, mancherà meno di un anno alla fine della legislatura. Un tempo secondo molti troppo breve per una legge così controversa.