Miramax – la casa di produzione americana – ha intentato un’azione legale contro Quentin Tarantino perché quest’ultimo ha messo all’asta sette NFT di scene tagliate della pellicola ‘Pulp Fiction‘.
Ma cosa intendiamo esattamente con NFT? NFT è l’acronimo di ‘Non-fungible token‘, ossia dei certificati “di proprietà” su opere digitali: questi strumenti stanno avendo un ampio successo. Nello specifico, un token è un oggetto con un valore particolare e simbolico, ad esempio nella sicurezza informatica un token può essere una prova dell’autenticità di un indirizzo. Un token sulla blockchain – una delle tecnologie di registri distribuiti – è un’informazione digitale registrata su un registro distribuito, associata a un utente specifico e rappresentativa di un certo tipo di diritto, ad esempio la proprietà di un oggetto, la ricezione di un pagamento e così via.
La causa in questione è per violazione del copyright, dato che Miramax sostiene di avere i diritti di tutto ciò che riguarda ‘Pulp Fiction‘, non-fungible token compresi. Ma al tempo della stipulazione del contratto tra regista e società, gli NFT non esistevano ancora, e questo potrebbe rappresentare un problema a livello legale. Intanto però, in risposta alla diffida di Miramax, l’avvocato di Quentin Tarantino ha dichiarato che il suo assistito avrebbe agito nell’ambito dei suoi “Diritti riservati”, ossia in base al diritto alla “pubblicazione della sceneggiatura”.
Quentin Tarantino ha messo all’asta i token riguarardanti ‘Pulp Fiction‘ all’inizio di Novembre 2021 sul marketplace specializzato OpenSea. Token crittografati che hanno subito fatto gola ai cinefili di tutto il mondo, dato che si tratterebbe di sette scene mai viste prima d’ora.
Cosa contengono i token messi all’asta da Tarantino?
Ciascuno di essi è caratterizzato da un contenuto “segreto”, tra cui alcuni commenti audio di Tarantino e i primi script della pellicola, scritti a mano libera dall’autore stesso.
Quanto costano?
Hanno prezzi di partenza che vanno dai 5 ai 10 Ethereum, ossia 22.400 e 44.800 dollari circa.
Di certo questa causa aprirà nuovi scenari al mercato degli NFT, nonché al mercato cinematografico. L’interesse delle case di produzione è ai massimi livelli, dato che i token non fungibili permetterebbero loro di realizzare ancora degli utili da film che oggi come oggi non fanno più guadagnare molto, non essendo più novità.