Arriva il Tweet-critica di Daniele Capezzone sulla serie Netflix del momento, “Strappare lungo i bordi”: “A voi Zerocalcare, a noi Clint Eastwood”.
Così il giornalista de La Verità commenta la serie che ha fatto impazzire i fan del celeberrimo fumettista italiano, in arte Zerocalcare, la cui serie è tendenza sulla piattaforma Netflix.
La critica di Capezzone fa infuriare gli utenti di Twitter, tra cui Elio Vito, esponente di Forza Italia, che con non poca ironia commenta: “Ma che, ora per dire “io” usi il plurale maiestatis del “noi” non è che ti stai montando un po’ la testa?”.
Il commento del giornalista recita: “Voi con Zerocalcare, noi con Clint Eastwood. A ciascuno il suo, e ciascuno contento: chi con la lagna e il disagio come dimensione esistenziale; chi invece con la lotta, la sfida, l’affermazione dell’individuo contro ogni potere”.
Cosa rivendica, esattamente, Capezzone?
Non si tratta, evidentemente, di una critica di natura cinematografica, quanto, piuttosto, di una a livello sociale: è il messaggio che emerge dalla serie a non convincere il giornalista.
Nello specifico, è “la lagna” di Zero, protagonista della serie, ad infastidire Capezzone che, a quanto pare, preferirebbe “l’uomo che non deve chiedere mai”.
Questa esternazione, quasi ostentazione potremmo dire, del disagio vissuto dal personaggio, si discosta di molto dall’uomo che ride difronte al pericolo e che affronta il dolore con un duro e silenzioso cipiglio. Insomma, i personaggi interpretati da Clint Eastwood.
Ma i fan della serie si infuriano e con la malcelata ironia di commenti pungenti rispondono al Tweet di Capezzone.
Immancabile, naturalmente, la risposta dello stesso Zerocalcare, che si limita a scrivere: “A me me fa volà che DANIELECAPEZZONE se sente come CLINT EASTWOOD”.