Aperto il bando 2022 Erasmus+: quali sono le novità del programma settennale 2021-2027? La parola chiave è inclusività, ma vediamo cosa significhi nel pratico.
La Commissione Europea ha ufficialmente aperto il bando annuale 2022 del programma Erasmus+. La call riguarda tutti i settori coinvolti nel progetto, vale a dire: istruzione e formazione, gioventù, sport.
L’Erasmus+, in realtà, coinvolge un più ampio spettro di attività, tutte azioni legate a progetti di mobilità e cooperazione internazionale.
Ed è proprio la mobilità l’elemento chiave del programma Erasmus+, perché coinvolge il settore gioventù in attività finalizzate all’apprendimento non formale e informale, alla partecipazione attiva, all’inclusione e alla creatività.
Il progetto si dirama seguendo diverse direttrici: sono possibili, infatti, accordi di scambio per motivi di studio, di tirocinio e di elaborazione tesi. Alcune varianti del programma includono anche studenti di scuola media e superiore, mentre altri permettono la partecipazione a progetti di breve durante nei vari paesi aderenti.
Il nuovo programma 2021-2027: cosa cambia?
A marzo 2021 è stato ratificato il nuovo accordo Erasmus+ per il settennio 2021-2027. Il programma di scambio è stato implementato con l’obiettivo di raggiungere 3 obiettivi ben precisi: una maggiore inclusività, un miglior livello di digitalizzazione e un crescente rispetto dell’ambiente.
Il “più” del nuovo Erasmus, pertanto, si prefigge i seguenti goals:
- Un Erasmus+ “più inclusivo e accessibile”, specialmente per quei giovani che hanno esigenze specifiche o minori opportunità.
- Una dimensione digitale meglio strutturata, al fine di realizzare migliori opportunità di connessione e partecipazione al programma di scambio, comprendendo l’accesso a strumenti digitali per lo sviluppo di abilità e competenze digitali.
- Un Erasmus+ “più verde”. La salvaguardia dell’ambiente e le sfide del cambiamento climatico sono temi centrali per la Commissione europea, la cui Comunicazione sul Green Deal diviene la strategia principale per avviarsi ad una transizione di successo verso il cambiamento climatico entro il 2050.
Il nuovo programma, pertanto, mira al pieno e consapevole coinvolgimento di tutti i partecipanti, con particolare attenzione all’inclusione dei giovani alla vita democratica, all’apprendimento di nuove lingue e alla dimensione internazionale; per tale motivo, sono stati inclusi nuovi paesi nei programmi di scambio.