Nuove violente proteste in Corsica: cosa sta succedendo?

A partire dallo scorso 2 Marzo 2022, si sono moltiplicati gli innumerevoli episodi di proteste e manifestazioni a cui i cittadini corsi hanno partecipato attivamente.

Centinaia di persone hanno protestato contro lo Stato francese, accusato di non aver tutelato la sicurezza del militante indipendentista corso Yvan Colonna.

Colonna avrebbe subito un’aggressione proprio il 2 marzo scorso nel carcere di Arles, dove era detenuto per l’omicidio del prefetto Claude Erignac.

L’indipendentista sarebbe stato assalito da un altro detenuto di nazionalità camerunense, Franck Elong Abé,

Abé, dopo aver subito alcune ingiurie da Colonna per via della sua fede islamica, avrebbe quindi torturato fisicamente il secessionista, per otto lunghi minuti, causandone di fatto la morte cerebrale.

In seguito all’incidente si sono tenute diverse manifestazioni in Corsica, durante le quali si sono verificati anche numerosi scontri con le forze dell’ordine.

I manifestanti hanno assaltato il Palazzo di giustizia di Ajaccio e hanno tentato di abbattere le porte d’ingresso della caserma di Ponte vecchio, a sud della Corsica.

L’ultima manifestazione è avvenuta a Bastia, dove degli individui a volto coperto hanno lanciato molotov contro la prefettura.

Alla mobilitazione hanno partecipato 7 mila persone secondo le autorità, anche se gli organizzatori hanno parlato di 12 mila persone.

I feriti durante gli scontri sono stati in tutto 67, di cui 44 tra le forze dell’ordine.

I manifestanti protestano contro il governo per le condizioni in cui era detenuto Colonna, avanzando accuse su una possibile volontà da parte delle istituzioni di arrivare ad un simile episodio.

Colonna era infatti sottoposto a un regime di sorveglianza speciale che gli impediva il trasferimento in una prigione corsa.

In seguito al decesso, il primo ministro francese Jean Castex ha dichiarato che il regime speciale, chiamato DPS, verrà revocato agli altri prigionieri detenuti per gli stessi reati di Colonna.

La decisione non ha fatto altro che infiammare ancora di più gli animi, in quanto ritenuto oltraggiosa e arrivata tragicamente in ritardo.

Si è così irrimediabilmente accesa la miccia della disputa fra i separatisti Corsi e il governo centrale francese.