Giovedì 31 marzo 2022 grande serata di cinema su Rai 2 alle 21.20 con la messa in onda in prima visione tv del film:“C’era una volta a… Hollywood” di Quentin Tarantino.
La pellicola, dopo “Bastardi senza gloria” e “Django Unchained” rappresenta il capitolo conclusivo della trilogia del revisionismo storico del noto regista.
Trama
La vicenda si sviluppa nella Los Angeles del 1969.
Rick Dalton, un attore con alle spalle un grande successo arrivato grazie a una serie televisiva western degli anni Cinquanta e una serie di film azzeccati, teme che la sua carriera possa essere arrivata al capolinea.
Nonostante ciò, è restio ad accettare l’offerta di un produttore di recitare in uno “spaghetti western” in Europa, ritenendo il progetto non alla sua altezza.
Al suo fianco c’è sempre Cliff Booth, che è controfigura, autista, assistente factotum e in fondo anche il suo unico vero amico.
Anche Cliff fatica a trovare nuovi lavori, dopo che si è diffusa la voce che sia stato lui a uccidere sua moglie.
Cliff abita in una roulotte assieme al suo pitbull, ma passa buona parte del suo tempo a casa di Rick, che si trova in Cielo Drive, sulle colline di Bel-Aix: in una villa che si trova proprio al fianco di quella da poco presa in affitto dal regista Roman Polanski e da sua moglie, la bellissima attrice Sharon Tate.
L’incipit della vicenda si colloca a pochi mesi dal famoso e terribile massacro di Cielo Drive.
Elementi di collegamento con la realtà
Indirettamente imperniato sulla tragica morte di Sharon Tate (nel film interpretata da Margot Robbie) per mano dei seguaci di Charles Manson, “C’Era Una Volta A… Hollywood” è in realtà soprattutto il ricordo nostalgico di un periodo di trasformazione dell’industria cinematografica statunitense e con essa di un pezzo di identità americana.
Da sottolineare la capacità di Tarantino di essere riuscito a rendere omaggio alle vittime, a Sharon Tate in particolare, privando di ogni perverso fascino una vicenda che ha contribuito a creare carisma criminale attraverso l’icona negativa Charles Manson, ma che di affascinante non ha veramente nulla.