Piergiorgio Bellocchio, chi è stato? Biografia ed opere più importanti

Scomparso nella scorsa notte lo scrittore e critico letterario Piergiorgio Bellocchio, tra i più noti intellettuali militanti dell’estrema sinistra, che con la sua rivista “Quaderni piacentini” ha marcato un momento estremamente significativo della cultura italiana.

La notizia della sua scomparsa è stata confermata all’Adnkronos dal suo medico di fiducia, il dottor Giorgio Gatti, e dall’amico architetto Romano Maffi.

Biografia

Nato a Piacenza il 15 dicembre 1931, era il fratello maggiore del regista Marco Bellocchio, in giovane età partecipò insieme agli altri fratelliù al film “Marx può aspettare” (2021), dedicato proprio alla famiglia Bellocchio.

Nel 1962 fonda la rivista “Quaderni piacentini” , che dirigerà fino alla chiusura, avvenuta nel 1984.

Suoi compagni di avventura furono, in particolare, Grazia Cherchi e Goffredo Fofi, che lo affiancarono anche nella direzione del trimestrale che apparve con il sottotitolo “a cura dei giovani della sinistra”, come prolungamento dell’attività del circolo “Incontri di cultura” di Piacenza.

E’ stata una rivista centrale nonché punto di attrazione per la cultura e l’evoluzione del pensiero politico di sinistra in Italia a partire dalla seconda metà degli anni ’60.

Ha poi pubblicato “Diario” (1985-1993), rivista nteramente scritta con Alfonso Berardinelli.

Bellocchio ha collaborato con l’editore Garzanti scrivendo voci per l’Enciclopedia della letteratura (1972) e per l’Enciclopedia Europea (1976) e prefazioni a Stendhal, Dickens e Casanova.

Dal 1977 al 1980 ha diretto a Milano la piccola casa editrice Gulliver, è stato inoltre il primo direttore responsabile di “Lotta continua”.

Nel libro “Al di sotto della mischia. Satire e saggi” l’autore ha raccolto articoli e note dedicati alle opere e all’attività politica e culturale dello scrittore piacentino, di Cherchi e di Fofi e alla storia dei “Quaderni piacentini”, di “Ragionamenti” e di altre riviste dell’estrema sinistra.

Al di là delle differenze, ciò che accomuna questi intellettuali militanti è principalmente la critica della sinistra istituzionale, del potere, della cultura e dei valori dominanti.

Da saggista Bellocchio appare capace di vedere nei vari e apparentemente eterogenei mutamenti della società italiana le costanti di un “brutto poter che a comun danno impera”.

Bellocchio ha inoltre collaborato con vari periodici “Questo e altro”, “Rendiconti”, “Linea d’ombra”, “Panorama”, “Illustrazione italiana”, “Tempo illustrato”, “l’Unità”, “Paralleli”, “King”).

Come direttore del giornale “Lotta continua” venne denunciato e processato, “Se mi fosse toccata la galera, mi sarei dato alla latitanza. Mi diedero quindici mesi con la condizionale”, ha dichiarato Bellocchio in un’intervista al sito “Linkiesta” nel 2019, smentendo di aver fatto tre mesi di carcere come invece riportato da alcune biografie.

Intellettuale impegnato fino a tempi recenti, nel 2006 aveva fondato assieme a Gianni D’Amo l’associazione Cittàcomune, tutt’ora molto attiva a Piacenza.