A muso duro, qual è la storia vera di Antonio Maglio?

Lunedi 16 maggio va in onda in prima serata su Rai uno, alle 21.25, A muso duro, film con protagonista l’attore e conduttore Flavio Insinna.
L’attore romano interpreterà Antonio Maglio, un medico specialista nella riabilitazione dei disabili, e che viene da tutti considerato come l’inventore delle Paralimpiadi, svoltesi a Roma per la prima volta nel 1960.

Chi era Antonio Maglio

Nato al Cairo nel 1912, dopo la laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Bari diventa un affermato neurologo e dirigente dell’INAIL. Fin da subito mostra interesse per la disabilità, in particolare per coloro che soffrono di lesioni alla colonna vertebrale.
Nel 1957 viene nominato direttore del nuovo Centro Paraplegici “Villa Marina” di Ostia, dove sperimenta e mette a punto nuove tecniche per la riabilitazione, ottenendo un abbassamento del tasso di mortalità e un’attenuazione della depressione nei soggetti che tratta.

Proprio nell’utilizzo di tecniche innovative si sostanzia la genialità e l’intuizione di Maglio: egli comprende che lo sport è uno strumento potentissimo per le persone disabili, in grado di dare loro nuovi stimoli e obiettivi. Egli capisce il valore profondo dello sport e introduce i suoi pazienti a diverse discipline, adattate per le persone in carrozzina: dal basket alla scherma, passando per il nuoto e il tiro con l’arco, ma l’elenco potrebbe essere lunghissimo.
Per questo motivo, Maglio viene considerato come un pioniere del movimento paralimpico italiano e anche uno dei padri delle Paralimpiadi che, anche grazie al suo impegno e alla sua dedizione, si sono svolti per la prima volta a Roma, in occasione delle Olimpiadi estive del 1960.

In quella occasione, furono più di 400 gli atleti, provenienti da 23 nazioni, a partecipare alle paralimpiadi in diverse discipline: tiro con l’arco, giavellotto, pallacanestro, nuoto e scherma.

La serie

Flavio Insinna torna, dunque, sul grande schermo interpretando un personaggio a lui caro: “aver preso parte a questo progetto per me vale tantissimo: ho avuto il privilegio di interpretare un professionista umano e visionario. Ma non è tutto: quando sono stato chiamato per questo ruolo, infatti, ho fatto un tuffo nel passato”, queste le parole dell’attore romano.